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Iraq

Il messaggio ai cristiani del primate caldeo Louis Raphael Sako alla vigilia del voto

Le elezioni in Iraq richiamano i cristiani al dovere nazionale e morale di partecipare al processo politico nonostante le difficoltà e gli ostacoli

 

 

Il 12 maggio si svolgono in Iraq le elezioni politiche. Nel suo messaggio ai caldei e ai cristiani iracheni in generale alla vigilia del voto sua beatitudine mar Louis Raphael Sako ha rinnovato l’esortazione a partecipare “in modo responsabile al processo politico”. “Come pastore e come padre – ha detto – invito ciascuno di voi, soprattutto i caldei in patria e all’estero, a prendere parte alle prossime elezioni. La mia esortazione è di scegliere quanti potranno svolgere al meglio il compito di servire l’Iraq e i suoi abitanti”. Ricordando che le elezioni sono una responsabilità nazionale e morale, ha quindi insistito sulla necessità di assicurare al paese “un governo moderno, civile e fondato sui principi costituzionali” capace di assumere un’ottica di “pluralismo e preservare il patrimonio culturale e di civiltà di tutte le componenti del paese”. A lungo il primate aveva auspicato la nascita di una lista unitaria che desse forza ai cristiani e ha quindi espresso rammarico per il fatto che la sua speranza non si sia concretizzata, “a causa degli ordini del giorno di alcuni partiti cristiani e degli interessi personali di qualche singolo individuo”. Nel suo messaggio mar Sako infine ha rievocato la storia millenaria del caldei, uno dei popoli più antichi e autentici dell’Iraq, che nel corso dei secoli hanno dato un grande contributo in vari settori della vita economica, sociale e culturale del paese. Le persecuzioni del passato e quelle più recenti – ha detto inoltre – dal genocidio assiro-armeno del 1915 a quello dello Stato Islamico negli ultimi anni non devono spaventare: “l’emigrazione mina la presenza storica dei cristiani in Iraq e indebolisce il loro ruolo in società”.