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Vittime dell’ideologia

Il dolore di Musk per il figlio trans: «Ucciso dal virus woke»

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In un’intervista con Jordan Peterson, Elon Musk spiega di essere stato ingannato da “esperti” che lo hanno indotto a permettere che il figlio Xavier assumesse ormoni bloccanti la pubertà, rovinandogli la vita. E ora il miliardario dichiara guerra al transessualismo.

Attualità 25_07_2024

Il cuore di un padre ferito chiede giustizia per sé e per tutti. Elon Musk, uno degli uomini più ricchi del mondo, entra in guerra contro l’ideologia gender. In una recentissima intervista con il noto psicologo canadese Jordan Peterson, perseguitato in patria proprio per la sua opposizione alle menzogne del gender, Musk ha confessato tutto il suo dolore per aver perso un figlio a causa del “culto trans”. Il miliardario infrange così un tabù delle élite progressiste, che promuovono il transessualismo sulla pelle dei minori e non solo, frantumando ulteriormente le famiglie. Non capita spesso di provare compassione per un miliardario, eppure è difficile non commuoversi al sentire Musk che racconta a Peterson della volta in cui è stato «ingannato» da cosiddetti esperti, che lo hanno indotto a permettere a suo figlio di diventare una «ragazza».

Con un chiaro nodo alla gola per l’emozione, Musk ha detto di essere stato ingannato e spinto a «firmare documenti» per uno dei suoi figli, Xavier, dandogli il consenso all’assunzione di ormoni bloccanti la pubertà. Il figlio di Musk ha fatto coming out come transgender all'età di 16 anni. Lo stesso Xavier ha chiuso ogni rapporto e abbandonato legalmente anche il cognome di Musk per assumere, nel giugno del 2022, quello di Wilson, il cognome dell’ex moglie del Ceo di Tesla. Xavier Musk è divenuto così Vivian Jenna Wilson. Il padre, come già dichiarato nel 2023, ha tentato di tutto per rientrare in contatto con il figlio (“figlia”), «ma lei non vuole passare del tempo con me».

Quello di cui Musk non si rendeva conto all'epoca dei fatti è che i bloccanti della pubertà sono «in realtà solo farmaci sterilizzanti». Il risultato, dice il magnate, è quello di aver «perso mio figlio», vittima dell’ideologia gender. «Mio figlio, Xavier, è morto, ucciso dal virus della mente sveglia», cioè dalla cultura woke, che viene chiamata progresso. Parole forti, che faranno imbufalire la lobby Lgbt e che pure esprimono la sofferenza di moltissimi altri genitori che, fuori dai circuiti della notorietà massmediatica, si trovano la figlia che torna a casa dal suo primo trimestre all'università con il seno fasciato e i baffi indotti dagli ormoni oppure che guardano angosciati l’amato figlio che diventa una pseudo-donna.

Ciò che avrebbe indotto Musk a dare il proprio consenso per la deturpazione e sterilizzazione del figlio è il fatto che gli era stato assicurato che «suo figlio avrebbe potuto suicidarsi» se gli fosse stato impedito di effettuare la transizione. Una bugia perché, come ha confermato Peterson, nessun medico affidabile direbbe mai che esiste un legame tra tenere un bambino lontano dai bloccanti della pubertà e un rischio più elevato di suicidio: piuttosto, la letteratura scientifica dimostra il contrario.

Musk ha preso sul serio la sfida posta dalle lobby Lgbt, al punto di essersi ripromesso di «distruggere il virus» della cultura woke, come ha dichiarato nell’intervista, riferendosi alla sua acquisizione dell’ex Twitter e alla sua trasformazione in uno spazio molto più libero di quanto fosse sotto i suoi precedenti padroni, Jack Dorsey in testa, che avevano imposto la censura ad ogni critica sull’ideologia gender.

La dolorosa esperienza di Musk contribuirà ad umanizzare l'angoscia e il dolore provati da molti genitori che hanno perso i figli a causa del “contagio trans”. Un’esperienza familiare di cui i mass media liberal-socialisti non vogliono parlare, perché l'unico messaggio per loro accettabile è il coming out di bambini e ragazzi dipinti come transessuali e felici. Un gioco farsesco di post-verità, ovvero di menzogna conclamata, nel quale qualsiasi genitore che si opponga al transessualismo rischia di essere etichettato come bigotto e, in alcuni casi, si vede tolta la patria potestà o viene addirittura incarcerato. Il blocco della pubertà e la “transizione” chimica e chirurgica di bambini in realtà sani è la lobotomia del XXI secolo, sostenuta dal mainstream.

La sfida di Musk a tale culto ideologico, ai suoi “sacerdoti” e riti si è trasformata in una lotta a campo aperto quando, all'inizio di questo mese, ha dichiarato di trasferire la sede di due delle sue principali aziende, X e SpaceX, dalla California al Texas, in reazione alla nuova legislazione sull'identità di genere per gli studenti. Il governatore della California Gavin Newsom (onorato ospite, questo maggio, della Pontificia Accademia delle Scienze), ha firmato l'Assembly Bill 1955, che vieta ai distretti scolastici di tutto lo Stato di adottare politiche che richiedano di informare i genitori, se loro figlio si identifica come transgender durante l’orario scolastico. Un testo che asseconda l’ideologia Lgbt, togliendo ai genitori un loro diritto naturale fondamentale. Ma l’impegno di Musk, unito alle evidenze che vengono dal mondo medico-scientifico, può contribuire a dare una spallata alla menzogna del transessualismo.



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