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INTERVISTA A TIRELLI

«Il Covid si cura, ma si stanno trascurando tumori e infarti»

«L'esagerata copertura mediatica informa in maniera terroristica e porta a una paura irrazionale». La Bussola intervista l'oncoematologo Umberto Tirelli: «Il Covid ora si cura e noi lo stiamo facendo molto bene con l'ossigeno-ozono terapia. Intanto però si trascurano tumori e infarti che sono già in crescita». «Sta passando il messaggio delle terapie intensive intasate, ma è solo un problema logistico: un malato di Covid blocca le rianimazioni e si ricoverano persone spaventate che potrebbero essere curate a casa». «Ecco come funziona la terapia che pochi medici conoscono». 
- PUNITO CHI SALVA VITE di Luisella Scrosati

Attualità 21_10_2020

«Virus e terapie intensive, vedo troppo terrorismo in giro. Invece non si sta facendo la cosa principale che è la prevenzione degli infarti e dei tumori». Parola di Umberto Tirelli, oncologo tra i più autorevoli in Italia e immunematologo a capo del Tirelli Medical Group. In questa intervista alla Bussola il past primario dell’Istituto tumori di Aviano affronta il tema delle ricadute della pandemia su una popolazione che viene tenuta in un panico ingiustificato. 

Professore, che idea si è fatto di questa seconda ondata?
C’è un’esagerata copertura mediatica che informa in maniera terroristica. Questo porta a una paura indotta, immotivata e irrazionale. 

Sta dando la colpa ai giornali? Semmai il problema è anche medico: ormai non c’è giornale che non abbia un virologo di riferimento…
Infatti io non guardo più la televisione da tempo, mi sale la rabbia. Vedo un pressapochismo anche verbale. 

Cioè?
Ormai la parola contagiato ha assunto una valenza catastrofica, suona male alle orecchie, ma è un termine improprio. Bisogna chiamarli positivi. 

Chiamiamoli positivi, allora…
Il fatto è che i dati ci sono, nessuno li smentisce, ma nessuno ne tiene conto. 

E i dati cosa dicono?
Il 95% di questi positivi sono asintomatici, che non sanno neanche di esserlo. E per giunta non sono contagiosi.

Chi lo dice che non sono contagiosi?
Hanno una carica virale bassa, è stato dimostrato recentemente anche dal prof Rigoli, primario di microbiologia a Treviso.

Però il covid è un virus che si trasmette facilmente…
Ma non si può dire che gli asintomatici infettino gli altri. Certo, c’è poi il restante 5%...

Che ha sintomi.
Ma solo una piccolissima parte di questi muore e per lo più anziano e malato. Per il resto si cura cosa che prima si faticava a fare anche perché si intubavano pazienti che non andavano intubati. Da quando si è scoperta la formazione di trombi la cura ha svoltato.

E lei lo cura?
Sì.

Come?
Ho partecipato al protocollo messo a punto dalla Società Scientifica Ossigeno Ozono Terapia (Sioot)

Con quali esiti?
Abbiamo pubblicato a fine agosto i dati su una cinquantina di pazienti ricoverati. È un ottimo trattamento contro il covid. Le leggo quello che ha appena dichiarato il professor Marianno Franzini, presidente internazionale della SIOOT. «Con l’ossigeno ozono terapia possiamo fermare l’epidemia. Possiamo prevenire la diffusione del virus, curare e guarire i malati di Covid e risolvere le patologie e i danni del post Covid». 

Perché l’ozono?
L’Ossigeno Ozono Terapia è un potentissimo antivirale e antinfettivo e funziona da immunomodulatore. Lo usiamo già per molte patologie e ora lo abbiamo usato in associazione al Remdesivir. Ma anche in associazione a cortisonici e eparina funziona.

Come viene somministrato?
Si fa un’autoemotrasfusione, si toglie il sangue e si mette l’ossigeno ozono, è un protocollo di autoemotrasfusione certificato, ma moltissimi medici non lo conoscono bene e non sanno neppure che cosa sia.

In quali altre patologie lo avete usato?
Io lo uso nella fibromialgia e nelle ernie lombari, ma ha un sacco di indicazioni. Attualmente nella mia clinica di Pordenone lo usiamo per i pazienti che hanno superato l’infezione e hanno una sindrome da fatica cronica post covid, che dà spossatezza e annebbiamento della vista, alcuni tra gli effetti collaterali di chi ha avuto il covid.

Dunque, si cura. E allora perché dicono che le terapie intensive e i reparti sono pieni?
Fa parte del terrorismo, ma si sta strumentalizzando un problema che è logistico.

Cioè?
Io so come stanno le cose: anzitutto sta capitando che alcuni asintomatici o paucisintomatici, perché o soli o terrorizzati, vengano ricoverati quando invece potrebbero stare tranquillamente a casa. E poi c’è la gestione delle terapie intensive. Se ci sono casi covid, le terapie intensive si bloccano anche se hanno dieci letti. Ma questo falsa i dati.

Ma se arriva uno che ha bisogno della rianimazione e non è malato di covid?
Questo è un problema perché questa priorità da covid fa ritardare anche tanti interventi programmati in chirurgia. Senza terapie intensive disponibili le chirurgie non possono funzionare.

Questo ci porta al tema degli aumenti di tumori e di infarti per mancanza di screening preventivi…
Gli infarti hanno già aumentato la mortalità di tre volte. Io ho stimato che per mancanza di screening e biopsie nei prossimi dieci anni avremo duemila morti in più.

Intanto però sta passando il messaggio che si muore solo di covid…
E questo è sbagliatissimo, anzitutto perché non è vero. Secondo l’Istat in Italia muoiono 2.000 persone al giorno di svariate cause. Secondo le stime recenti solo il 2% è covid. Lo dico non per sottovalutare, ma per incanalare tutto in un percorso razionale.

Si muore anche di influenza…
A questo proposito mi faccia dire una cosa importante.

Prego…
In Australia hanno terminato l’inverno e sappiamo già che c’è stato un calo drastico di morti di influenza grazie alle prevenzioni come l’uso delle mascherine, ma soprattutto degli igienizzanti delle mani.

Una misura anticovid ci protegge anche dall’influenza?
Esatto, questo per dire che non tutto il male viene per nuocere.

Sta dicendo che dobbiamo vaccinarci contro l’influenza?
Bè, io il vaccino lo faccio.