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VISTO E MANGIATO

Il Corpus Domini nel Duomo di Orvieto

Il SS. Corporale si trovava nel preziosissimo reliquiario realizzato molto tempo prima, tra il 1337 e il 1338, dall’orafo senese Ugolino di Vieri, un capolavoro dell’oreficeria gotica.

Visto e mangiato 25_06_2011
Duomo Orvieto

 

opera arteUna delle feste più importanti dell’anno liturgico nasce a seguito di un evento miracoloso, fondamentale dal punto di vista teologico e straordinaria fonte di ispirazione dal punto di vista artistico, basti pensare all’affresco realizzato da Raffaello in una delle sue celebri Stanze vaticane a commemorazione del Miracolo di Bolsena. Proprio questo miracolo è all’origine di tutto: il sacerdote Pietro di Praga dubitava della verità della Transustanziazione e, durante una celebrazione dell‘Eucaristia presso la tomba di Santa Cristina di Bolsena, nel 1263, vide stillare gocce di sangue dall’Ostia consacrata, che immediatamente avvolse nel corporale macchiandolo indelebilmente. Pietro si recò subito a colloquio con il Pontefice Urbano IV che si trovava in visita ad Orvieto e che, una volta verificata la veridicità della testimonianza, istituì la festa del Corpus Domini.

La più significativa conseguenza legata alle arti figurative fu proprio la costruzione dello splendido Duomo di Orvieto, a partire dal 1290. Nel 1350, quando capomastro della fabbrica era Andrea Pisano, si pervenne a costruire la cappella del SS. Corporale, per venerare la reliquia testimone del miracolo.

La cappella si trova nel transetto destro della chiesa ed è pressoché interamente rivestita di affreschi realizzati da Ugolino di Prete Ilario e da collaboratori quali Domenico di Meo e frate Giovanni di Buccio Leonardelli, attivi nel cantiere tra il 1357 e il 1364. Dal punto di vista stilistico gli affreschi sono un mirabile esempio della raffinata maniera gotica degli artisti di scuola senese, mentre dal punto di vista iconologico testimoniano non solo la volontà di illustrare il fatto miracoloso all’origine della solennità del Corpus Domini, ma un’approfondita riflessione sul mistero dell’Eucaristia. Le scene dipinte comprendono episodi della Passione di Cristo con ovviamente ampio spazio per l’illustrazione dell’Ultima Cena, il racconto dettagliato delle vicende del sacerdote Pietro e della Messa di Bolsena, nonché altri fatti prodigiosi avvenuti nel corso dei secoli e idonei a comprovare la veridicità della presenza del Corpo e del Sangue di Cristo nell’Ostia Consacrata.

Nella cappella è anche esposta alla venerazione dei fedeli la reliquia del SS. Corporale, dal 1386 in un monumentale altare - tabernacolo posto sul lato illustrato con la Crocifissione di Cristo. In un primo tempo il SS. Corporale si trovava nel preziosissimo reliquiario realizzato molto tempo prima, tra il 1337 e il 1338, dall’orafo senese Ugolino di Vieri, un capolavoro dell’oreficeria gotica che è ancora possibile ammirare, sempre all’interno della cappella. Realizzato in oro, argento e smalti è alto oltre un metro e riprende la sagoma della facciata della cattedrale. Suddivise in 32 riquadri vi sono rappresentate le storie del Miracolo di Bolsena e della vita di Cristo, forse su disegno di Ambrogio Lorenzetti.     

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A ORVIETO
CONSIGLIA

Per gli acquisti golosi:
A Orvieto, la sosta sarà al Bar Montanucci (corso Cavour, 21 • tel. 07633412661) che è gelateria, caffetteria e piccola pasticceria: tra le tante specialità, assolutamente da provare i Baci di Montanucci, ricoperti di cioccolato o di nocciole. Per un gelato di qualità, l’indirizzo sarà Pasqualetti (piazza Duomo, 14 • tel. 0763341034 e corso Cavour, 56 • tel. 0763342342). Ad Orvieto Scalo, invece, è meta imperdibile la Norcineria Oreto (via Monte Amiata, 5 • tel. 0763301817) formidabile negozio dove troverete il meglio della norcineria umbra. L’ultima tappa, infine, sarà in località San Giorgio, a Casa Parrina (via Ippocastani, 30 • tel. 0763302817), dove potrete acquistare frutta e quel miele che Rosella Fortinelli ha portato a livelli d’eccellenza, facendone uno dei migliori d’Italia.

Per i vini:
A Orvieto merita la sosta la Cantina Foresi (piazza Duomo, 2 • tel. 0763341611), cantina del ‘300 scavata nel tufo, dove propongono assaggi di salumi e formaggi in abbinamento ai vini. Altra sosta consigliata è all’enoteca antiquaria La Loggia (corso Cavour, 129 • tel. 0763341657), dove tra le tante etichette, vi stupirà la presenza di bottiglie italiane di lunghissimo invecchiamento

Per mangiare:
A pochi passi dal Duomo, ha sede I Sette Consoli (piazza Sant’Angelo, 1/a tel. 0763343911) ristorante premiato quest’anno tra i migliori d’Italia. In menu, tagliata di tonno ai semi di sesamo e verdure grigliate al profumo di timo, piccione in casseruola profumato al Marsala e purè morbido di patate, ottima di selezione di formaggi, poi, a chiudere semifreddo al torrone con salsa di caramello o ricotta di pecora “condita”, salsa di cachi e mandorle. Menu degustazione a 45 euro.

Per dormire:
Per gustare al meglio la vacanza a Orvieto è valido indirizzo l’ Hotel Virgilio (P.zza Duomo, 5 - Tel. 0763394937) che trovate nel centro storico, direttamente su Piazza Duomo. Godendovi la vista sulla cattedrale, si possono avere camere singole, doppie, e triple, con bagno provviste di TV LCD, e di connessione internet wireless. È a disposizione una navetta per l‘aeroporto di Roma.