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LA TESI SULL'ABORTO

Il concepimento è l'inizio della vita. Lo dicono i biologi

La tesi di dottorato del ricercatore Steve Jacobs, Università di Chicago, ha attirato l'attenzione dei media negli Usa. Perché raccoglie il parere dei biologi di tutto il mondo sul momento in cui inizia la vita umana. Inizia con la fertilizzazione, cioè dal concepimento, per il 97% di loro. Non si può fingere di non saperlo, quando si parla di aborto.

Vita e bioetica 27_10_2019
Ecografia di un feto

Quando inizia la vita umana e cosa pensano i biologi a questo riguardo? Nel dibattito cinquantennale tra abortisti e difensori della vita, questa questione è stata al centro di ogni valutazione ed ispiratrice del criterio principale grazie al quale si giudicano leggi e decisioni amministrative. E’ chiaro che se l’opinione comune dei biologi in tutto il mondo fosse che la vita inizia dal concepimento, ovvero la fertilizzazione  tra sperma e ovulo, le conseguenze sarebbero ben chiare a tutti. Consentire l’aborto significherebbe uccidere una vita umana, non eliminare una ‘protuberanza carnale’, una ‘cisti’ come la definiscono invece i promotori dell’aborto. Per coloro che si ispirano alla fede cristiana, la vita è sacra sin dal concepimento.

Filosofie, partigianerie politiche di ogni ispirazione oppongono ragionamenti opposti gli uni agli altri. L’opinione comune degli scienziati può essere un punto fermo condiviso per tutti? Ebbene, nel tentativo di ricercare una possibile ‘mediazione’ ovvero trovare una intesa comune tra abortisti e pro vita, Steven Jacobs giovane ricercatore della Università di Chicago del Dipartimento di Studi Comparativi sullo sviluppo umano, ha condotto una ricerca straordinaria i cui esiti devono essere conosciuti da tutti: per la stragrande maggioranza dei biologi del mondo, la vita umana inizia dalla unione di uno spermatozoo e un ovulo. L'Università di Chicago è una delle principali istituzioni mondiali di istruzione universitaria, dove molti Nobel e Giudici Costituzionali americani hanno insegnato e studiato. Il giovane ricercatore Steven Andrew Jacobs sin dall’estate del 2018 era stato al centro dell’attenzione nazionale ed internazionale per la ‘bozza finale’ della ricerca di dottorato su Bilanciare i diritti all’aborto e quelli del feto: Bilanciare diversi metodi di mediazione nel dibatti sull’aborto negli Usa.

L’interesse per questa prima bozza di tesi di Dottorato era dovuta alla indagine scientifica fatta da Jacobs sulla opinione di migliaia di biologi in tutto il mondo, tra gli americani un'ampia maggioranza di atei, democratici e favorevoli all’aborto, che dichiaravano quanto la loro scienza e dottrina convenisse nell’affermare che la vita umana inizia dalla fecondazione di ovulo femminile da parte di sperma maschile. Tutta la notorietà dello scorso anno ha fatto sì che il povero Jacobs ritardasse la discussione di laurea sino all’estate del 2019, visto la difficoltà che ha incontrato nel trovare un Relatore accademico, dopo esser stato abbandonato dal professore che lo aveva seguito negli anni di ricerca. I mass media non erano per nulla interessati alla solidità dell’intera ricerca, nè sul fatto che il 54% dei pro life e il 53% dei pro aborto americani si fossero dichiarati, nelle migliaia di interviste condotte da Jacobs, favorevoli a ricercare punti o argomenti di mediazione ed entrambe le parti dichiarassero il loro favore a politiche di supporto alla madri incinte, alla promozione delle adozioni etc. No, l’interesse unico dei mass media era per quel dato sconvolgente emerso dai biologi di tutto il mondo: su 5.577 biologi (professori universitari, esperti ricercatori etc.) il 97% di essi dichiarava che la vita umana inizia dalla fertilizzazione, cioè dal concepimento.

Jacobs voleva cercare di fornire uno studio per aiutare a ridurre o risolvere le controversie nazionali sull’aborto, la sua interessante e completa ricerca lo dimostra, ma l’opinione pubblica voleva solo farsi sorprendere dall'opinione della scienza. Perché Jacobs ha scelto i biologi? Non solo per la loro ovvia competenza, ma anche perché su 2.899 adulti americani intervistati, una maggioranza dell'81% indicato i gruppo dei biologi come quello degli scienziati "più qualificati per rispondere alla domanda su quando inizia la vita di un essere umano. Inoltre, la stessa ricerca di Jacobs suggerisce che l'83% di giudici, avvocati, professori e cultori delle materie giuridiche intervistati è convinto che il sostegno all’aborto legale diminuirebbe “se l’opinione pubblica fosse a conoscenza che i feti sono esseri umani biologici sin dalla fecondazione”.

Solo poche settimane orsono è stata pubblicata la Tesi finale di Steven Jacobs, un testo bellissimo e veramente molto istruttivo per qualità, quantità e comparazione della ricerca svolta. E’ un testo da leggere e su cui riflettere per tutti coloro che non solo negli Usa, ma anche in Europa ed in Italia vogliano imparare una metodologia, avvicinarsi ad una comprensione della tragedia dell’aborto, trovare nuovi spunti di riflessione per le proprie iniziative. Scrive Jacobs nella sua introduzione: "Questa tesi cerca di spiegare perché il dibattito sull'aborto persista e se possa essere risolto… questo lavoro mira a capire se la controversia nazionale sull'aborto sia di facile soluzione o insormontabile", ha detto nei giorni scorsi in una lunga intervista Jacobs, denunciando anche tutte le angherie che ha dovuto subire per aver fatto solo il suo dovere di giovane ricercatore.

Per rimanere al solo aspetto della biologia e dei biologi, tanto importante per i mass media, ma anche significativo per un qualunque dibattito pubblico e giuridico, questo aspetto della ricerca parte dal coinvolgimento di 1000 dipartimenti ed istituzioni di biologia di tutto il mondo. 5.337 biologi (96%) hanno affermato che la vita di un uomo inizia alla fecondazione, con 240 (4%) respingono tale opinione. La maggior parte del campione si è identificato come liberal (89%), a favore dell’aborto (85%) e non religioso (63%). Nel caso degli americani che hanno espresso la preferenza di partito, la maggioranza si è identificata come democratica (92%). (I dettagli a pag. 238 della Tesi di Laurea).

Non uno, non due e nemmeno tre scienziati, ma il 97% dei biologi in tutto il mondo è certo che la vita inizi dalla fertilizzazione, dunque dal concepimento. Questo è un fatto accertato, da cui solo una politica sorda e una cultura accecata dalla ideologia non trae conseguenze logiche e radicali. Deve cambiare la narrativa pubblica e mass mediatica, devono cambiare le politiche e le leggi nazionali, le iniziative internazionali… tutto deve essere rivoluzionato e dirigersi a favore della vita, quella del più debole ed indifeso, quella del concepito nel grembo della madre. Se non per fede cristiana, almeno per fiducia nella scienza. Coloro che non credono in nulla? Nulla potranno dire al riguardo, ma prendere atto che loro stessi sono prodotti di ‘fertilizzazione’.