Il Comune assolutista che per Vasco cancella i funerali
A Modena, dove domani ci saranno 220mila fan di Vasco Rossi, la situazione sta sfuggendo di mano. Dopo aver chiuso tutte le strade, costretto centri commerciali ad abbassare le serrande e invitato i modenesi a "fuggire" dalla città e a gettare la spazzatura il giorno prima, il Comune vieta anche i funerali. Così l'amministrazione toglie la libertà ai suoi cittadini con la scusa della super efficienza.
In queste ore su internet circola un simpatico meme. Ritrae un austero e stralunato Vasco Rossi in veste di cardinale, con le mani giunte che sorride sardonico. La scritta è altrettanto sarcastica: “Hai fatto chiudere il Grand’Emilia di sabato e di domenica (è il principale centro commerciale di Modena e dintorni ndr.), hai cancellato l’orale della Maturità e ora non fai morire la gente vietando i funerali di sabato. Ma chi sei? #santosubito”.
Una Pasquinata, ma rivelatrice di come il popolo, parola quanto mai abusata oggi, veda il mega evento musicale che consegnerà domani le chiavi della città estense al rocker di Zocca. Come scritto nei giorni scorsi al Parco Ferrari si attendono 220mila persone per il concerto di Vasco Rossi che festeggia così nella sua città i 40 anni di carriera. Evento che ha battuto ogni record, Woodstock a parte, ma lì non c’erano dati ufficiali.
Come accennavamo il Comune ha emesso una quantità sterminata di ordinanze per vietare molte attività normali. Dato che di fatto la popolazione modenese triplicherà in un sol giorno, i problemi di pubblica sicurezza saranno tali e tanti da correre ai ripari. Cosa che ha fatto il comune. Come? Inizialmente limitando l’utilizzo di alcune strade, poi chiudendole del tutto al traffico infine dichiarando off limits praticamente tutta la città, casello autostradale compreso. Della messa cancellata abbiamo già detto. Si aggiunga ora che il sindaco Muzzarelli ha pensato bene di vietare financo i funerali nella giornata di domani. Vietato morire. Fin troppo facile come slogan.
Ecco che cosa scrive il sindaco: “In considerazione delle probabili criticità della viabilità nella zona dal pomeriggio del 30 giugno alla mattina del 2 luglio, in quel periodo saranno sospesi i funerali, che riprenderanno il pomeriggio del 2 alle 15.30, e i cimiteri di San Cataldo e Freto venerdì 30 saranno aperti al pubblico solo al mattino dalle 8 alle 12 con ultima uscita alle 12.30. Cimiteri chiusi per tutto sabato 1 luglio. Domenica 2 luglio San Cataldo e Freto restano chiusi nella fascia antimeridiana. I funerali riprendono alle 15.30”.
Capito modenesi? Se mai vi fosse venuto in mente di fare una visita ai parenti defunti, cambiate idea. Tanto il giorno dopo sono sempre lì ad attendervi. Meglio che andiate al mare. Per la verità quello di lasciare Modena è un consiglio che la stessa amministrazione ha velatamente lasciato trapelare. Ma anche qui c’è un problema: per uscire da Modena, puta caso per andare al mare in Romagna, in Versilia o in montagna, bisogna prendere l’A1, ma il casello di ingresso di Modena Nord, quello principale per i modenesi, sarà chiuso proprio in entrata. Insomma: la prospettiva dei modenesi che in queste ore non si sono affrettati a lasciare la città è quella di restare intrappolati in casa per due giorni, senza panifici né parrucchieri aperti, senza molti negozi, senza poter circolare e soprattutto senza morire. Perché in quel caso anche i servizi di onoranze funebri saranno fermi dato che si potrà accedere al servizio di polizia mortuaria solo entro le 12.30 di domani. Insomma: se non siete morti entro quell’ora per la denuncia di decesso dovrete aspettare fino a lunedì.
Per capire come l’Amministrazione abbia predisposto tutto nei minimi dettagli basta dare un’occhiata alle ordinanze, che hanno già scoraggiato i principali centri commerciali della città, Decathlon compresa, i cui dipendenti, non potendo raggiungere il posto di lavoro a causa delle limitazioni al traffico, dovranno tenere abbassata la serranda. Ma l’elenco è davvero interessante: a parte le limitazioni al traffico che renderanno inaccessibile il 60% delle principali arterie cittadine “si chiede ai modenesi la massima collaborazione per accogliere al meglio possibile i fan di Vasco che arriveranno da altre città; in particolare si raccomanda di: spostarsi a piedi o in bicicletta, fare la spesa nei giorni precedenti il concerto, parcheggiare le auto nei garage di proprietà e non sulla strada per lasciare il più possibile posti auto liberi, organizzare eventuali spostamenti per esigenze familiari nei giorni precedenti e buttare la spazzatura nei giorni precedenti”, così anche i resti del pesce del venerdì sera ti potranno fare compagnia fino a lunedì.
Il tutto è viziato all’origine con quel “per accogliere i fan di Vasco”. Che poi il signor Barbieri, cognome tra i più diffusi sotto la Ghirlandina, potrebbe anche obiettare: “Ma a me che mi frega di accogliere i fan di Vasco?!”. No, non si può dire perché il mainstream ha deciso che questo è l’evento degli eventi al quale devi partecipare facendo la faccia sorridente e inneggiando nel nome della musica che unisce i popoli e si vede che ingrossa le tasche solo di alcuni.
C’è anche chi si è complimentato con il Comune per essere stato fin troppo zelante nel definire gli ambiti delle limitazioni. Ma questa è soltanto l’altra faccia della medaglia. Più sono dettagliate le limitazioni, maggiore è la privazione della libertà personale. Il punto è proprio questo. Il Comune sarà anche stato efficiente ad approntare un piano di sicurezza che neanche il G7, ma mentre ti mostra la sua faccia operativa, ti sta togliendo lentamente la libertà.
Ci si inchina come sudditi ossequiosi al volere di un Comune assolutista, Leviatano del panem et circenses il quale decide di che cosa devi godere senza pensare al domani, accettando tutto con convinzione e complimentandosi persino con l’autorità per il servizio svolto. Intanto la libertà di ognuno viene lentamente sacrificata all’altare dell’idolo di turno per ragioni che non dipendono da guerre o catastrofi: nei giorni del terremoto che ha subito proprio Modena nel 2012, le limitazioni non erano così stringenti e umilianti per il cittadino che vuole allegramente farsi i fatti suoi.
Verrebbe da chiedersi anche cui prodest? A parte Vasco che con 220mila spettatori paganti e ben disposti a spendere con merchandising e gadget vari si proporrà, speriamo, di ripagare il Comune per l’incomodo con qualche beau geste. Intanto però ai modenesi quale vantaggio economico ne deriverà? Ad esclusione ovviamente dell’indotto commerciale di pizzerie e alberghi che hanno già il tutto esaurito non arriveranno molti benefit per l'incomodo.
Nessun vantaggio: le tasse resteranno le stesse e le incombenze dei cittadini non cambieranno. Però intanto il Comune ha regalato loro un bell’evento di popolo a cantare a squarciagola. Davvero un bell’affarone.