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Così è se vi pare

Il Cio su Carini-Khelif

Sul caso Carini-Khelif interviene il Cio: il sesso che conta è quello anagrafico, non quello genetico. E proprio qui sta il problema.

Gender Watch 03_08_2024

Il Cio ha diramato un comunicato dopo l’incontro Carini-Khelif. Quest’ultimo è un pugile uomo che ha potuto gareggiare nella categoria femminile dato che è transessuale e che i suoi livelli di testosterone sono quelli consentiti dal regolamento.

Uno stralcio del comunicato assai significativo: «Tutti gli atleti che partecipano al torneo di pugilato dei Giochi olimpici di Parigi 2024 rispettano i regolamenti di ammissibilità e di partecipazione della competizione nonché tutti i regolamenti medici applicabili stabiliti dalla Paris 2024 Boxing Unit (PBU). Come per le precedenti competizioni olimpiche di pugilato, il sesso e l’età degli atleti si basano sul loro passaporto».

E qui sta il problema: ciò che fa fede per partecipare nella categoria femminile è il sesso anagrafico riportato sul passaporto, non il sesso genetico. Ma i pugni non guardano all’anagrafe, bensì alla genetica. Però per il Cio vale il titolo dell'opera teatrale di Pirandello: Così è (se vi pare).