MARTIRI CRISTIANI
Il cardinale Tettamanzi ricorda Padovese
Durante la messa del 1° gennaio il cardinale arcivescovo di Milano ha ricordato il sacrificio di mons. Padovese, che La Bussola ha proposto come "italiano dell'anno" aggiunto...
Attualità
03_01_2011
Lo scorso 30 dicembre, dopo che il settimanale Famiglia Cristiana, nell’ultimo numero del 2010, aveva annunciato di aver scelto il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, quale «italiano dell’anno», La Bussola aveva proposto di designare, quale «italiano dell’anno» aggiunto anche il vescovo Luigi Padovese, anch’egli ambrosiano, morto assassinato in Turchia nel giugno dell’anno appena concluso.
Ci eravamo detti certi che questa associazione non sarebbe dispiaciuta al cardinale Tettamanzi, che era amico di Padovese e ne aveva celebrato i funerali in Duomo. Avevamo visto giusto. Nel pomeriggio del 1° gennaio, infatti, l’arcivescovo di Milano, durante la messa, dopo aver deplorato gli attentati contro i cristiani che hanno funestato sia Natale che Capodanno, ha rivolto un pensiero proprio al sacrificio di monsignor Padovese.
Queste sono state le parole del cardinale: «Cosa siamo pronti a perdere per testimoniare la centralità del Signore nella nostra vita? Proprio in questo Duomo, nello scorso mese di giugno abbiamo celebrato i funerali di monsignor Luigi Padovese, vicario apostolico in Anatolia, ucciso a causa della sua fede. La sua testimonianza cristiana forte e gentile, appassionata e dialogante, indomabile ma sempre rispettosa della fede degli altri sia – per noi e per tutti i cristiani che vivono in situazioni di persecuzione – modello e stimolo per vivere la serietà della fede e il dovere della testimonianza».
Il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino, così aveva motivato la scelta del riconoscimento a Tettamanzi: «È il volto della Chiesa che ci piace. Una Chiesa che non si arrocca nei sacri palazzi, nella cura di propri “orticelli”. Ma dialoga con tutti. Premurosa verso gli ultimi della società, per dare voce a chi non ha voce, discriminato per il colore della pelle o per un diverso credo religioso».
Crediamo che le identiche parole possano essere applicate al nostro «italiano dell’anno» aggiunto, monsignor Padovese, e siamo grati al cardinale arcivescovo di Milano per aver ricordato il suo esempio e la sua morte («ucciso a causa della sua fede»), invitando tutti i cristiani al dovere della testimonianza.