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TRADIZIONI

Il “canonico” Macron

Il presidente francese è tornato in Laterano, dove nel 2018 ha ricevuto il titolo di protocanonico, in virtù di una storia antichissima, sopravvissuta persino alla laïcité.

Borgo Pio 25_10_2022

Dopo l’incontro “improvvisato” con Giorgia Meloni, appena insediata nel ruolo di presidente del Consiglio, nella giornata di ieri, 24 ottobre, il presidente francese Emmanuel Macron è stato ricevuto in udienza in Vaticano dal Santo Padre, colloquiando poi con il cardinale Parolin, segretario di Stato «su questioni di carattere internazionale, a cominciare dal conflitto in Ucraina, con speciale riguardo per la situazione umanitaria. Particolare considerazione è stata dedicata anche alla regione del Caucaso, al Medio Oriente e all’Africa» (così il comunicato della Santa Sede).

Nel pomeriggio si è recato a San Giovanni in Laterano per incontrare i “confratelli”: al presidente della Repubblica di Francia, infatti, in virtù di un’antichissima tradizione, spetta il titolo di protocanonico onorario del Capitolo Lateranense. Questa specifica onorificenza nasce in seguito alla donazione dell’abbazia di San Pietro di Clairac da parte del re Enrico IV (1553-1610) – già capo dei calvinisti, che poi abiurò nel 1594 – al Capitolo Lateranense, che per riconoscenza gli concesse questo titolo.

Ereditata dai successori e poi dai presidenti della Repubblica, la consuetudine si interruppe con la separazione tra Chiesa e Stato, riprendendo poi a metà del Novecento, fino ai nostri giorni. A dire il vero, qualche presidente vi si sottrasse in nome della laïcité, come François Hollande in tempi recentissimi. L’attuale presidente (come la maggior parte dei predecessori) invece si recò a ricevere il titolo nel 2018, nel corso di una breve cerimonia presieduta dal vicario di Roma, l’allora monsignor (poi cardinale) Angelo De Donatis.

Come nel 2018, il cardinal vicario ha accolto Emanuel Macron, ricordandogli che «questa è la sua casa, e può venire qui ogni volta che vuole trovare riposo per la sua anima. Questa dei canonici è la sua famiglia!». Il protocanonico Macron ha a sua volta rievocato i «fili invisibili» che legano i presidenti francesi e ai canonici del Laterano, rinnovando i «sentimenti di fedeltà e di amicizia» e chiedendo loro di «pregare per noi leader mondiali».

Un elemento puramente simbolico (forse), ma non privo di significato, che si affianca alla Missa pro natione gallica celebrata ogni anno in Laterano il 13 dicembre, a rinsaldare – con buona pace della laïcité – il legame tra la Chiesa e la nazione che ne fu “figlia prediletta”.