Il boccone
E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Gv 13, 26-30
E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte. Gv 13, 26-30
Entriamo nel vivo del dramma, cioè nel cuore delle persone. A tavola con i dodici per la cena pasquale, Gesù è profondamente turbato. Egli ha intrapreso il laborioso cammino che lo conduce a glorificare il Padre e a trovare gloria in Lui. È lui stesso che si consegna e si offre, ma nel medesimo tempo il suo libero atto si realizza attraverso il tradimento di uno dei dodici. Scende la notte sul gesto di Giuda, che va a consegnare Gesù appena questi gli porge il boccone intinto nel piatto comune. Una scena impressa sulle tavole dei pittori e nel cuore dei cristiani. Gesù ci chiama ad essergli vicini, amici e familiari come gli apostoli nell’Ultima Cena. Con quale cuore e quali occhi lo guardiamo?