Il Berlusconi Malpensa Airport e l'odio eterno della Sinistra
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L’odio viscerale della sinistra nei confronti di Berlusconi non è morto neppure dopo la sua morte. L'intitolazione dell'aeroporto di Malpensa al Cavaliere svela l’incapacità della sinistra di considerarlo un avversario e non un nemico.
Di recente si è detto che l’odio viscerale della sinistra nei confronti di Silvio Berlusconi, un misto di perbenismo e di invidia sociale, non sembra morto neppure dopo la dipartita del Cavaliere, avvenuta il 12 giugno dell’anno scorso. Alcune procure si accaniscono tuttora nell’aprire altri fascicoli sul caso Ruby o sugli amici storici di Berlusconi come Marcello Dell’Utri per continuare a tenere sulla graticola un personaggio che ha segnato, nel bene e nel male, la vita sociale, politica ed economica del nostro Paese per oltre quarant’anni e con l’obiettivo ulteriore di provare a impensierire la sua famiglia, le sue aziende, il suo entourage.
La riprova di questo atroce sospetto la si ricava leggendo le reazioni indignate degli esponenti di sinistra, sia politici che intellettuali, di fronte all’annuncio dell’imminente intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi. Ancora una volta affiora l’incapacità di alcuni ambienti di sinistra di considerare Berlusconi un avversario e non un nemico e di andare oltre il pregiudizio per valutare nel complesso la sua figura.
All’indomani del via libera dell’Ente nazionale dell’aviazione civile (Enac) all’intitolazione dello scalo di Malpensa all’ex Presidente del consiglio, non si placano le polemiche su quella scelta, che la sinistra giudica inopportuna e che invece la destra reputa un giusto tributo ad un uomo di Stato. A dare l’annuncio è stato il Ministro dei trasporti, Matteo Salvini: «Una bella notizia - ha detto il Ministro - l’aeroporto di Milano Malpensa sarà intitolato a Silvio Berlusconi. Proprio oggi il consiglio di amministrazione dell’Enac ha approvato la richiesta fatta da Regione Lombardia un anno fa. La decisione finale spetta al Ministro alle Infrastrutture e Trasporti e sono pronto a mettere l’ultima firma, con orgoglio e commozione, nel ricordo dell’amico Silvio, grande imprenditore, grande milanese e grande italiano». Il processo per il cambio di nome dell’aeroporto milanese è iniziato a giugno 2023, esattamente un anno fa, quando il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato l’ordine del giorno con 28 voti a favore e 18 contrari. Ad eccezione di Fratelli d’Italia e Forza Italia, che votarono a favore, il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra votarono contro. La Lega di Salvini decise di astenersi.
Peraltro i sostenitori di Berlusconi avevano anche interpellato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala per sondare la sua disponibilità a intitolare al Cavaliere l’aeroporto di Linate o altri luoghi simbolo della città, ma il primo cittadino era stato inflessibile nel richiamare la norma che impone di valutare richieste del genere soltanto dieci anni dopo la morte del personaggio per il quale si richiede un riconoscimento simile.
Paolo Berlusconi, il fratello dell’ex Cavaliere, e gli esponenti di Forza Italia considerano l’intitolazione di Malpensa un tributo giusto. «Giudico con favore ogni modo per onorare la memoria di mio padre», ha commentato la figlia dell’ex premier, Barbara Berlusconi, all'Adnkronos. Favorevole anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha parlato di un “giusto tributo”. Opinioni diverse sono arrivate invece dagli esponenti del centrosinistra, che ritengono inappropriato dedicare un’infrastruttura così importante a una figura tanto divisiva.
Il Pd milanese ha lanciato l’iniziativa “Giù le mani da Malpensa”, con la quale sta raccogliendo firme per suggerire al ministro Salvini altri nomi di «figure non divisive, che hanno saputo rappresentare non solo tutte e tutti ma anche i valori che condividiamo». Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd in Lombardia, ha proposto di intitolare l'aeroporto di Malpensa all’ambasciatore italiano ucciso in Congo, Luca Attanasio.
Decisamente sopra le righe Greta Cogotti, vicepresidente Pd del Consiglio comunale di Biella, che su Facebook ha commentato: «Tutta Milano deve essere dedicata a Silvio? Posso capirlo. Perché l’aeroporto? Secondo me, non gli rende giustizia. Perché non dedicargli un centro massaggi con happy ending?». Il più caustico di tutti anche questa volta è stato Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, che si è detto indignato per la decisione di intitolare al «finanziatore degli stragisti» l’aeroporto di Malpensa.
La verità è che già di fronte alla decisione di concedergli funerali di Stato e lutto nazionale Silvio Berlusconi era stato messo sulla graticola dai suoi storici detrattori. C’è da scommettere che anche fra decenni alcuni commenti su di lui continueranno ad essere al vetriolo. Peraltro arrivano e continueranno ad arrivare da chi nelle istituzioni ha candidato e fatto votare persone che hanno avuto guai con la giustizia o subìto condanne come Soumahoro o Ilaria Salis, per cui si tratta di opinioni che si qualificano da sole e che svelano l’invincibile odio anti-berlusconiano di una parte della sinistra italiana, tradizionalmente avvezza alla doppia morale.