Il 2019 si apre in Pakistan con un documento contro terrorismo, estremismo e violenza settaria
Più di 500 imam pakistani hanno firmato la “Dichiarazione di Islamabad”, un documento di condanna dell’estremismo, del terrorismo e delle fatwa di morte emesse dagli ulema
Il 2019 in Pakistan sarà dedicato a “sradicare il terrorismo, l’estremismo e la violenza settaria”. È questo l’impegno degli oltre 500 imam che il 6 gennaio hanno firmato la “Dichiarazione di Islamabad”, un documento di condanna di qualsiasi violenza fatta in nome della religione e di solidarietà con le minoranze perseguitate. il documento si articola in sette punti. Inizia con la condanna degli omicidi compiuti “con il pretesto della religione” sostenendo che “è contro gli insegnamenti dell’Islam”. Nessuno, afferma inoltre, sia esso musulmano o di altra fede, può meritare di essere ucciso in base a sentenze pronunciate al di fuori dei tribunali. Il riferimento è alle fatwa, gli editti, di morte che gli ulema radicali emettono contro persone accusate di offendere l’Islam e di violarne le prescrizioni. I diritto costituzionale di vivere secondo le proprie norme culturali e dottrinali poiché il Pakistan è un paese multi etnico e multi religioso, deve essere fatto valere, prosegue il documento che a questo proposito sottolinea la responsabilità del governo di proteggere vita e proprietà dei non musulmani e di agire con fermezza contro chi ne minaccia i luoghi sacri. Il testo contiene un esplicito riferimento ad Asia Bibi, la donna cristiana accusata di blasfemia nel 2009, condannata a morte e quindi assolta dalla Corte suprema nell’ottobre del 2018, sentenza della quale gli integralisti hanno chiesto la revisione. Secondo gli imam al suo caso deve essere data priorità assoluta.