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I vescovi indiani a colloquio con i ministri federali

I vescovi hanno incontrato i ministri federali per parlare della situazione sempre più difficile dei cristiani specie negli stati in cui sono state adottate leggi contro le conversioni forzate

 

Una delegazione di 50 vescovi indiani cattolici e di altre confessioni cristiane ha incontrato il 30 settembre i ministri federali. Oggetto dell’incontro la richiesta di abrogare le leggi anti conversione in vigore in diversi stati della federazione indiana che proibiscono di convertire con la forza o l’inganno, di fatto usate unicamente per perseguitare i cristiani e altre minoranze religiose accusando degli innocenti. Attualmente gli stati che hanno adottato leggi anti conversione sono nove, ma presto potrebbe aggiungersi anche il Karnataka. Il primo ministro dello stato, Basawaraj Bommai, il 28 settembre ha emesso un ordine per limitare la conversione religiosa forzata, nonostante che i dieci vescovi dello stato lo avessero esortato nei giorni precedenti a non farlo. Durante l’incontro del 30 settembre i vescovi hanno anche espresso ai ministri preoccupazione per le nuove norme che limitano o impediscono la possibilità di ricevere donazioni straniere per opere di beneficenza destinate alla popolazione più povera del paese e hanno protestato per le frequenti violenze subite dai cristiani e per i danni causati alle proprietà e ai beni ecclesiastici. Durante un incontro speciale con il ministro federale per gli affari delle minoranze, Mukhtar Abbas Naqvi, hanno inoltre parlato delle discriminazioni subite in particolare dai dalit (i fuori casta) cristiani e musulmani in materia di occupazione e assistenza. Infine hanno chiesto al governo federale contributi per la creazione di una università cristiana che si vorrebbe finanziata con fondi pubblici e privati e che nelle intenzioni dovrebbe diventare un “grande polo di istruzione” destinato, come la maggior parte delle istituzioni scolastiche cristiane nel paese, a tutti i giovani senza discriminazioni di cultura, religione ed etnia.