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Linguistica LGBT

I neonat* di Adro

In un post di FB del comune di Adro si parla di neonat*. La Crusca boccia l'asterisco perché non presente nel parlato. 

Gender Watch 09_08_2024

Ad Adro ci sono i neonat*. Sulla pagina Facebook  del comune di Adro, paese del bresciano, possiamo leggere «SPAZIO MAMME. Consultorio Familiare Sant'Andrea. Uno spazio di confronto per mamme e neonat* per approfondire insieme tematiche d'interesse comune e condividere le proprie esperienze».

L’asterisco è un segno grafico che appartiene alla neolingua arcobaleno. Serve per includere maschi, femmine e chi non si sente né maschio né femmina. Ora un neonato non può ancora essere influenzato dall’ideologia LGBT e quindi non può ritenersi neutro: dunque perché usare l’asterisco nei suoi confronti?

L’Accademia della Crusca aveva poi bocciato l’uso dell’asterisco perché assente nel parlato e dunque costrutto artificioso (significativo che chi ama la spontaneità, la naturalezza ricorra poi ad artifizi): «La lingua è prima di tutto parlata, anzi il parlato gode di una priorità agli occhi di molti linguisti, e ad esso la scrittura deve corrispondere il più possibile. Inoltre il rapporto tra scrittura e parola è fissato da una tradizione consolidata nei secoli, che non può essere infranta a piacere. È da escludere nella lingua giuridica l’uso di segni grafici che non abbiano una corrispondenza nel parlato, introdotti artificiosamente per decisione minoritaria di singoli gruppi, per quanto ben intenzionati. Va dunque escluso tassativamente l’asterisco al posto delle desinenze dotate di valore morfologico (“Car* amic*, tutt* quell* che riceveranno questo messaggio…”)».