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Induismo

I nazionalisti indù contro una scuola cattolica

Un fatto da poco è diventato l’occasione per mettere sotto inchiesta la direzione di una scuola femminile

La persecuzione dei cristiani in India assume diverse forme. Frequente è quella di disturbare l’attività degli istituti scolastici con accuse di cattiva amministrazione e maltrattamenti agli allievi che puntualmente risultano infondate. Il 9 gennaio, ad esempio, suor Mary Davashree, la preside della Carmel School di Digwadih, nello stato del Jharkhand, è finita sotto accusa perché, forse dimostrandosi un po’ troppo rigorosa, ha imposto alle studentesse che si erano presentate indossando delle magliette di mettere come ogni giorno la divisa scolastica anche se era l’ultimo giorno di scuola. Il motivo per cui 80 ragazzine si erano vestite così è che alla fine delle lezioni è diventata consuetudine come gesto di commiato firmare gli indumenti delle compagne, un Pen Day. Si vede che molte allieve hanno pensato fosse più pratico indossare una maglia per l’occasione. La cosa non è piaciuta ad alcuni genitori e i nazionalisti indù ne hanno approfittato per fare della vicenda un caso tanto che il vice commissario del distretto, Madhiwi Mishra, ha costituito un comitato di cinque membri per indagare, l’Autorità per i servizi legali dello stato ha ordinato una verifica e la Commissione nazionale per la protezione dei diritti dell’infanzia, diretta da Priyang Kanoongo, un esponente del partito nazionalista indù al governo, il Bjp, noto per i continui attacchi alle scuole cristiane, ha ordinato al Comitato per il benessere del bambino di svolgere a sua volta una indagine. Le suore allora hanno deciso di sospendere la preside in attesa di capire che cosa fosse davvero successo. L’agenzia di stampa AsiaNews ha sentito suor Mary che ha spiegato di “essersi semplicemente opposta a un’attività che non è scolastica e aver chiesto di indossare la regolare divisa”. “Nella nostra scuola – ha detto –  abbiamo 1.300 alunne e solo il 2% sono cristiane.  L'emancipazione delle ragazze attraverso un'istruzione di qualità e un'educazione ai valori è sempre stata la missione della nostra scuola. Il motto della nostra fondatrice, madre Veronica, era ‘l'educazione delle ragazze di tutte le classi e di tutti i credi’ e la nostra educazione è diretta allo sviluppo integrale della persona. Vogliamo formare donne capaci di rispondere alle sfide della vita con gioia e donne le cui scelte e decisioni siano guidate da giusti valori”. La Carmel School da 70 anni offre un’istruzione di alto livello. Alla fine le autorità di Dhanbad stesse hanno ridimensionato il tutto con una dichiarazione e anche un gruppo di ex allieve ha diffuso un comunicato in difesa della scuola in cui si legge: “abbiamo un profondo debito di riconoscenza nei confronti delle suore e delle insegnanti per il loro lavoro e la loro dedizione che ci hanno fatto diventare ciò che oggi siamo”.