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Confessioni

I gay fedeli e sensibili? Uno stereotipo

Un ragazzo omosessuale scrive a Gay.it lamentandosi che le relazioni omosessuali sono centrate solo sul sesso, che non esiste la fedeltà né i sentimenti. 

Gender Watch 11_11_2019

Un ragazzo omosessuale scrive a Gay.it lamentandosi che le relazioni omosessuali sono centrate solo sul sesso, che non esiste la fedeltà (ed è una fortuna perché significherebbe perpetuare relazioni omosessuali) nè i sentimenti (che essendo per una persona dello stesso sesso sono anch’essi disordinati). Offriamo qui ampi stralci di questa lettera sia perché di certo non sospetta di partigianeria sia perché offre uno spaccato veritiero sulla realtà omosessuale permeata spesso dalla volontà di darsi ai piaceri della carne, ma anche da solitudine e disorientamento esistenziale.

«In una società che si priva dell’etica, dove i soggetti che vivono nel mondo non hanno più una morale, perché la loro unica morale è solo godere quanto più possibile senza preoccuparsi delle conseguenze, io mi sento terribilmente isolato. Io lo vedo, lo vedo nel numero crescente di “coppie aperte”, la monogamia che viene accusata di essere una specie di trappola, insieme all’uso sempre maggiore di siti di incontri adoperati esclusivamente per scambio sessuale, immagine perfetto della società dei consumi, schiavizzata dalla tecnica e dal bisogno di rapidità, efficienza e commerciabilità, anche delle persone.

[…] Sono gay, e già questo mi pone in una condizione minoritaria, ma mai quanto la mia seconda peculiarità: ho dei sentimenti. Ebbene sì, che ci crediate o meno, anche io li provo. Lo stereotipo del gay è solitamente quello di una persona sensibile, ma lasciate che vi dica che nulla potrebbe essere di più lontano dalla realtà. Mi sento l’unico fedele allo stereotipo, anche se non penso di sapermi vestire bene o di gesticolare come invece fanno ancora fare ai personaggi gay in certe commedie italiane di sesta categoria. Sono stato fidanzato per cinque anni per poi rendermi conto di aver vissuto in un’illusione, perché la persona che è stata con me per cinque anni ha confessato di sentirsi “imprigionata” da un mio comportamento. Quale, vi starete chiedendo, ero forse possessivo? Gli leggevo i messaggi? Dovevo sapere dov’era in ogni momento? No, nulla di tutto ciò. Ammetto di essere caratterialmente molto geloso, ma non mi sono mai ritenuto possessivo, né mi è mai stato recriminato di esserlo. Infatti, la mia unica colpa mortale è stata quella di provare almeno un sentimento. Di chiedere, quelle rare volte in cui vivevo un brutto momento, un po’ di conforto emotivo. O addirittura di sconvolgermi quando, verso la fine di questa relazione “oppressiva”, mi venne proposto di diventare una coppia aperta. Alla fine, ero talmente oppressivo che comunque lui si era già dato il permesso di fare il poligamo da solo dopo i primi anni.

[…] Vi chiedo: una persona nelle mie condizioni, che dovrebbe fare? […] Se non ci siete arrivati suggerisco io: siti di incontri. […] Inizialmente sono partito abbastanza ottimista, e mi sono iscritto alle due principali chat gay: Grindr e Romeo. Tutti hanno in testa una cosa sola: ottenere sesso facile il più velocemente possibile. A nulla è servito completare la mia descrizione specificando che ero lì per incontri, perché nessuno la legge, e ti mandano comunque la foto del pitone dando per scontato che tu sia come loro. E sapete qual è la cosa orribile? Che sono autorizzati a pensarlo perché è vero: loro sono la maggioranza assoluta degli iscritti, e dunque sono autorizzati a pensare che quel sito sia un ufficio di collocamento del sesso.

[…] La conversazione che mi ha definitivamente demoralizzato, è stata con un ragazzo che mi ha scritto su Romeo. Quando gli rispondo, parafrasando, che cercavo “gente di sentimento” e non sesso facile, questo si scandalizza e, quasi offeso a morte, mi replica che questo “imperativo” ai sentimenti non lo trova giusto. Il ragazzo continua, quasi dovesse difendersi in tribunale, dicendo che non tutti sono obbligati a provare un qualsiasi sentimento, che lui non li ha, o almeno non ne sente il bisogno, e che il suo ideale di rapporto umano è “diverso” dal mio. Umani senza sentimento. Mi sono autorizzato a considerare la dichiarazione di questo squilibrato (perché a questo punto ho perso ogni forma di rispetto verso tali persone) come una testimonianza della condizione in cui versano tutti quelli che cercano “divertimento”, come loro stessi amano definirlo. Io personalmente non ci trovo nulla di divertente in ciò che fate, ma ammesso che lo sia per voi, non capisco quale genere di minaccia costituisca la mia presenza, dal momento che ogni volta (e giuro che non scherzo) che devo giustificare la mia necessità di cercare un rapporto umano più profondo e non una semplice botta e via, mi vedo rispondere una sequela di insulti con tono supponente e autoritario, che vogliono dirmi sostanzialmente che la mia esistenza non è ben accetta e che tanto non troverò mai quello che cerco né lì né da nessun altra parte.

[…] “Il romanticismo è passato di moda”, mi dicono. Come se ogni sentimento fosse stato inventato durante il romanticismo, e dunque non esistessero prima. Un po’ come se una persona non avesse un proprio mondo soggettivo. Come se non gli facesse piacere che questo mondo venisse in qualche modo compreso anche da altri. Invece ci trinceriamo dietro questo devastante egoismo, credendo di non aver bisogno di nessuno, di bastare a noi stessi, e che l’unico problema sia dar sfogo a quella libido che si ripresenta ciclicamente. E dunque non facciamo differenza tra persona e persona, tra soggetto e soggetto, perché è scaricare la libido l’unico scopo, è avere davanti il pezzo di carne che ci eccita, senza impegno, senza preoccupazione».

Interessante poi notare, aggiungiamo noi, l’atteggiamento di forte discriminazione verso chi non vuole scegliere la via dell’eros. Tanto per smontare un altro stereotipo quello secondo cui le persone omosessuali sono inclusive e accoglienti.

Infine a riprova che la fedeltà non è connaturata alle relazioni gay invitiamo a leggere questo editoriale apparso nel 2016 sul Gay Times Magazine: https://www.gaytimes.co.uk/community/51823/problem-monogamy-seriously-limits-number-people-can-sex/ (qui la traduzione: https://www.gay.it/sesso/news/monogamia-pensieri-sparsi-infedelta)

https://www.gay.it/curiosita/news/forum-sentimento-giovani