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OCCHIO ALLA TV

I faccia a faccia di Sky

Ha avuto una buona idea Emilio Carelli, direttore di SkyTg24, che in occasione delle recenti elezioni amministrative – di cui si attendono alcuni ballottaggi – ha lanciato l’idea del “faccia a faccia” in diretta fra i due principali candidati nelle città più importanti.

Occhio alla Tv 27_05_2011

Ha avuto una buona idea Emilio Carelli, direttore di SkyTg24, che in occasione delle recenti elezioni amministrative – di cui si attendono alcuni ballottaggi – ha lanciato l’idea del “faccia a faccia” in diretta fra i due principali candidati nelle città più importanti.

Televisivamente parlando, la proposta ha tratto un indubbio vantaggio dalla risonanza mediatica ottenuta a seguito dell’attacco finale di Letizia Morattia a Giuliano Pisapia a suon di accuse giudiziarie durante il confronto di due settimane fa. E ieri l’annunciata defezione dello stesso Pisapia alla seconda puntata del dibattito in diretta con la Moratti ha riacceso i riflettori sull’emittente all news.

Il faccia a faccia televisivo in Italia ha una tradizione recente, mentre negli Usa è da sempre un caposaldo irrinunciabile della campagna elettorale. I leader politici d’Oltreoceano lo aspettano, lo preparano e in esso si giocano molte delle carte a loro disposizione per catturare il consenso popolare. Gli esponenti politici di casa nostra si mostrano generalmente ostili e – fatta salva qualche eccezione – preferiscono evitare il confronto diretto con l’avversario, trovando più funzionale esibirsi in interviste personalizzate, possibilmente con domande compiacenti o concordate previamente.
Nell’era della mediatizzazione politica, in cui spesso i temi di discussione e di decisione trovano spazio nei salotti televisivi prima ancora che in Parlamento, il confronto televisivo (senza claque e con un “arbitro” imparziale) dovrebbe essere una regola. Come pure dovrebbe essere un caposaldo della democrazia la messa in onda di telegiornali e spazi informativi capaci di declinare il tema elettorale all’insegna di un vero pluralismo.