I cristiani dalit e il sistema delle caste indiano
I cristiani di casta superiore di una parrocchia impongono ai fuori casta restrizioni, discriminazioni e condizioni di segregazione persino nei cimiteri

I dalit nel sistema delle caste indiano occupano la posizione più infima. Sono dei fuori casta e per questo subiscono gravissime discriminazioni. Sono detti anche “intoccabili” perché a loro vengono tradizionalmente affidati lavori considerati impuri. In India i cristiani fanno molto per la loro promozione sociale, ne accettano i figli nelle loro scuole, li curano nei loro ospedali, per questo attirandosi disapprovazione e ira da parte dei nazionalisti indù. Eppure anche tra i cristiani il peso della tradizione, l’eredità del sistema indù è difficile da scardinare. Di recente nello stato del Tamil Nadu una petizione ha portato all’attenzione della Corte Suprema l’esistenza di forme di discriminazione all’interno di una parrocchia cattolica, quella del villaggio di Kottapalayam, nella diocesi di Kumbakonam. I dalit cristiani residenti nel villaggio affermano di essere esclusi dalle celebrazioni festive annuali, di non poter portare in chiesa le spoglie dei loro defunti per la messa funebre e le preghiere, di essere vittime di segregazione anche nei cimiteri. A infliggere loro queste discriminazioni sono i cristiani di casta superiore della loro parrocchia. Per questo si sono rivolti al governo del Tamil Nadu, a quello federale e alla Chiesa cattolica per ottenere giustizia. L’agenzia di stampa AsiaNews ha preso contatto con P. Z. Devasagayaraj, ex segretario nazionale dell'Ufficio della Conferenza episcopale cattolica dell'India per le caste e le tribù svantaggiate, e ne riporta un commento: “purtroppo ci sono ancora diverse forme di intoccabilità praticate anche nella Chiesa, soprattutto nel sud. I vescovi del Tamil Nadu hanno presentato un programma in 10 punti su questo problema già nel 1990 integrato poi nel 2004. La Conferenza episcopale dell’India ha elaborato una politica per l'emancipazione dei dalit nel 2016. Sono tutti documenti che chiedono in maniera chiara l'abolizione di queste pratiche, soprattutto nelle chiese e nei luoghi di sepoltura. Su questo caso la Corte Suprema sulla base della Costituzione emetterà certamente un verdetto che non consentirà la prosecuzione della discriminazione basata sulla casta. Purtroppo, invece, in molti casi questi comportamenti vengono tollerati. Nella parrocchia Purathakudi, ad esempio, l'Alta Corte ha dato ordine di celebrare la festa parrocchiale includendo i dalit e ha detto che la processione con le auto doveva passare anche nelle strade dove vive la loro comunità. Ma anche dopo questo verdetto i cristiani di casta superiore non accettano l'idea di includere i dalit e di dare loro pari dignità. Il punto vero, dunque, è riaffermare come cristiani che Gesù e il sistema delle caste non possono stare insieme”.