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INTERVISTA/QUAGLIARIELLO

«I cattolici servono per fare il partito di Conte»

«Il problema dei responsabili non è tanto finalizzato al governo, quanto piuttosto la tentazione di entrare e gestire il partito di Conte». Il senatore Quagliariello alla Bussola. Le voci di un partito di Conte spinto dal Vaticano: «Visione di cortissimo respiro». Bassetti (Cei) sui costruttori? «Non condivido, non è che se Renzi ha sbagliato allora questo governo va bene». 

Politica 18_01_2021

Senatore Gaetano Quagliariello (Idea), è partita la caccia ai responsabili, ma guarda caso si pesca tra voi centristi.
La coalizione di maggioranza si sta trasformando sempre più in un hastag #noisiamoconConte. Mi sembra di respiro cortissimo.

È la vecchia arte del trasformismo…
Non è nemmeno trasformismo. Nel trasformismo i governi si trasformavano, l’arrivo di altri deputati cambiava l’asse del governo. Invece qui stanno chiedendo di aderire a una situazione uguale che si consolida.

Ce la faranno?
Dipende da che cosa ha chiesto Mattarella: se basta una maggioranza relativa la cosa è fatta con l’astensione di Renzi. Se invece Mattarella chiede la maggioranza assoluta, allora bisogna passare per una crisi di governo.

E qui entrano in campo i responsabili.
Secondo me il problema dei responsabili non è tanto finalizzato al governo, quanto piuttosto la tentazione di entrare e gestire il partito di Conte.

Si parla spesso di un partito di Conte con la benedizione del Vaticano. Ad un certo punto è uscito anche il nome, Insieme, guarda caso lo stesso della stessa formazione appena nata da Stefano Zamagni.
Penso che alla fine si rivelerà una pericolosa illusione.

Perché?
È un fenomeno mediatico legato alla centralità di Conte, ma la sua centralità non è infinita e non è detto che arrivi alle prossime elezioni.

Le hanno mai chiesto di entrarne a far parte?
No, ma comunque non credo a queste operazioni. Il problema è ricostruire i liberal-conservatori, questo manca al nostro Paese e manca anche a un Centrodestra come alternativa all’egemonia di Centrosinistra in campo ecclesiastico.

A proposito, le voci di Zamagni, che è presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, come sherpa sotterraneo del partito di Conte si stanno facendo insistenti.
Mi sembra evidente che un certo mondo ecclesiastico si stia spendendo a favore di questa maggioranza, anche se non ho testimonianze dirette.

Che cosa pensa?
Come dire: contenti loro di sostenere chi inserisce nella carta di identità genitore 1 e genitore 2.

O la legge Zan…
Chiunque andrà dal mondo cattolico a sostenere Conte dovrà spiegare perché entra in coalizione con chi sta facendo leggi come questa.

Eppure, anche il presidente della Cei, il cardinal Bassetti, in un’intervista ha proprio parlato di “costruttori”, guarda caso l’appellativo che oggi va per la maggiore per trovare i voltagabbana pro Conte…
Rispetto le parole di Bassetti, ma non condivido il fatto che, poiché Renzi ha sbagliato, allora il governo vada appoggiato.

Si è parlato di Mastella, poi della Binetti: che cosa pensa dei cattolici come mosche cocchiere in queste operazioni?
Il problema è che quel mondo è chiaramente mal rappresentato. Quando ci si trova in una situazione di difficoltà si cercano queste soluzioni, ma penso che dipenda anche dal completo scollamento tra il mondo politico e quello ecclesiastico.

Durante il lockdown di marzo e aprile la Chiesa ha ceduto fette di autonomia allo Stato?
Sempre detto con molto rispetto, però alcune cose non le ho comprese.

Ad esempio?
L’atteggiamento del Governo rispetto alla Pasqua e al 25 aprile è emblematico di una situazione precisa.

Come dovrebbe finire la crisi?
È evidente che arrivati a questo punto da un punto di vista della democrazia costituzionale, la strada più dritta e con meno curve sono le elezioni.