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CONVEGNO

I bambini non natie la cultura della vita

«I bambini non nati interpellano la cultura cristiana della vita» è il titolo del convegno che si svolge oggi a Novara, a partire dalle 17. Tra i relatori il cardinale Elio Sgreccia, bioeticista ed ex presidente della Pontificia Accademia per la Vita.

Vita e bioetica 15_03_2013
Atti di un precedente convegno

«I bambini non nati interpellano la cultura cristiana della vita» è il titolo del convegno che si svolge oggi a Novara, a partire dalle 17 nell’auditorium della Bpn. Il convegno – che si divide in due parti, una dedicata alle relazioni e l’altra a una tavola rotonda – vede la partecipazione di diversi relatori tra cui il cardinale Elio Sgreccia, bioeticista ed ex presidente della Pontificia Accademia per la Vita, il vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla, e altri professionisti.

Il convegno è organizzato dall’Associazione Difendere la Vita con Maria (Advm), guidata da don Maurizio Gagliardini, che promuove in tutta Italia convenzioni con ospedali ed enti locali per curare la sepoltura dei bambini non nati. E’ una iniziativa nata sulla scia dell’istruzione Donum Vitae, della Congregazione per la Dottrina della Fede (1987) per assicurare «l’onore e la pietà» a questi piccoli esseri umani.

L’Associazione “Difendere la Vita con Maria” ha individuato in questi anni un percorso possibile, in accordo con le normative vigenti, per esprimere ai bambini non nati l’onore e la pietà. Si è così pervenuti alla stipula di molte convenzioni con le Istituzioni Sanitarie e i Servizi Cimiteriali dei comuni. Ha accompagnato col rito del funerale l’inumazione di circa 35000 bambini non nati per cause naturali e drammaticamente, per la maggior parte di loro, per cause procurate.

Il convegno odierno segna però una ulteriore esigenza, che è quella di passare alla promozione di una vera e propria pastorale della vita in tutte le diocesi italiane. Come spiega don Gagliardini, «è diffusa la percezione che il tema della vita sia uno dei tanti settori di impegno pastorale, ma in realtà l’impegno per la vita dovrebbe essere la carta d’identità di ogni cristiano».