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Vietnam

Ho Chi Minh City, 200 famiglie cattoliche hanno perso la casa e rischiano di vivere per strada

A gennaio in Vietnam le abitazioni di circa 200 famiglie cristiane sono state demolite. Il vescovo di Kontum durante una visita ha confortato i fedeli rimasti senza casa esortandoli alla preghiera

 

Tra il 4 e l’8 gennaio le autorità di Ho Chi Minh City, Vietnam, e il Comitato del popolo del distretto di Tan Binh hanno ordinato la demolizione delle abitazioni dell’orto di Loc Hung, un terreno di proprietà della Società per le missioni estere di Parigi. L’ordine è stato eseguito da 300 agenti di polizia che hanno abbattuto più 112 abitazioni, lasciando senza casa circa 200 famiglie cristiane. Dal 1954 i sacerdoti e i missionari della Società hanno accolto nel lotto di terra famiglie povere, studenti, ex prigionieri di coscienza e veterani dell’armata sudvietnamita emigrati dal nord del paese. L’orto di Loc Hung sorge nel cuore della città e con il tempo ha acquistato un crescente valore commerciale. Per questo l’amministrazione cittadina e dei gruppi di interesse intendono appropriarsene. I risarcimenti offerti, del tutto irrisori, non consentono alle famiglie espropriate di trovare una nuova sistemazione. Si teme che molte si vedranno costrette a vivere per strada. Il 12 febbraio il vescovo emerito di Kontum, monsignor Michael Hoang Duc Oanh, ha fatto visita ai parrocchiani di Loc Hung, in occasione dei tradizionali festeggiamenti del Tet, il nuovo anno lunare, e ha celebrato una messa. “In questa situazione difficile – ha detto durante l’omelia rivolgendosi alle famiglie che hanno perso la casa – dobbiamo conservare la nostra fede in Dio. Ascoltiamo ogni giorno le parole del Signore. Dobbiamo affrontare tante difficoltà, ma allo stesso tempo siamo chiamati ad amare e avere compassione per il prossimo. Anche se questi quadri di partito e queste autorità locali ci hanno trattati con crudeltà, continuiamo ad amarli come nostri fratelli e sorelle”.