Guardando Agostino
Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito! (Mt, 23,33-26)
In quel tempo, Gesù disse: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!” (Mt, 23,33-26)
Non potremmo mai immaginare Sant’Agostino alle prese con una religione fatta di prescrizioni esteriori e formali, egli che si lasciò attrarre dall’intensità dell’amore di Cristo e dalla finezza d’intelletto del mistero cristiano. Il cristianesimo è vita, incontro, amicizia, mente e cuore avvinti e trasformati dalla grazia, nel contesto di una esperienza profondamente umana. Lo raccontano le Confessioni e lo dichiarano i discorsi, i grandi trattati sui temi fondamentali della fede, la sua grande passione di pastore e maestro del popolo di Dio.