Grazie a Oim e UE quasi 13.000 nigeriani emigrati illegalmente sono tornati a casa
Un programma di rimpatrio volontario realizzato dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni e dall’Unione Europea ha riportato in Nigeria 12.974 emigranti irregolari in due anni
Negli ultimi due anni 12.974 emigranti nigeriani illegali sono stati rimpatriati grazie all’intervento dell’Oim, Organizzazione internazionale per le migrazioni, e ai fondi messi a disposizione dall’Unione Europea. L’Oim opera in Libia, Mali e altri stati africani in cui gli emigranti irregolari finiscono intrappolati, spesso perché non dispongono del denaro necessario per proseguire il viaggio verso l’Europa, loro destinazione finale. L’Oim offre assistenza a quelli che desiderano tornare in patria, li sostiene – ha spiegato il 4 aprile Jorge Galindo, portavoce dell’organizzazione in Nigeria, nel fare un bilancio dell’attività svolta – fornendo “aiuto, protezione e incanalandoli attraverso adeguati programmi di integrazione”. Il rimpatrio assistito infatti include interventi volti a reinserire gli emigranti nelle comunità di origine. “Esaminiamo i profili dei rimpatriati – dice il portavoce dell’Oim – e decidiamo con loro qual è la migliore forma di supporto di cui hanno bisogno”. Uno dei problemi più frequenti che gli emigranti di ritorno a casa devono affrontare è quello della “stigmatizzazione da parte delle comunità di origine” che li vedono “come persone che non sono riuscite a realizzare i loro sogni personali e famigliari”. Il primo volo per riportare in Nigeria degli emigranti irregolari nell’ambito del programma di rimpatrio volontario varato nel 2017 è partito l’11 aprile del 2017, ma l’Oim opera nel paese dal 2001.