Gravidanze adolescenziali, nuova offensiva dell'Oms
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L'Organizzazione Mondiale della Sanità licenzia nuove linee guida per prevenire le gravidanze adolescenziali: un testo rivolto soprattutto alle nazioni povere intriso di diritti sessuali riproduttivi, aborto e contraccezione.
-Ordine medici e Cgil, i pretoriani dell'Oms di Paolo Gulisano

Non si sono ancora spente le preoccupazioni di molta parte dell'opinione pubblica mondiale sulla nuova intesa globale per combattere le pandemie all'Organizzazione Mondiale della Sanità, mitigata dall’Italia e da altri paesi con il rispetto per la sovranità nazionale e le priorità di ciascun governo, che l’organizzazione ONU che riceve la maggior parte di finanziamento dalla Bill & Melinda Gates Foundation, GAVI Alliance ed Unione Europea, emana le nuove “Linee Guida sulla prevenzione delle gravidanze adolescenziali nei Paesi a basso e medio reddito”.
L’orripilante testo, rivolto prioritariamente, ma non solo, ai governi delle nazioni povere del mondo, promuove una visione della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi (SRHR) per i giovani, attraverso l’indicazione di controverse e modifiche normative incoerenti con quanto sia accettabile per molti governi. Revisionate per la prima volta in oltre un decennio, le linee guida si concentrano in larga parte, come è consuetudine per un organismo legato a doppio filo con le multinazionali ed i filantropi abortisti, sulla prevenzione delle gravidanze adolescenziali. Un risultato che si potrebbe ottenere, per i soloni ed esperti dell'OMS, attraverso l’idea che un maggior uso prolungato dei contraccettivi, tra cui la «contraccezione iniettabile auto-somministrata», aggiunti ad una migliore e più accessibile educazione sessuale (depravata e contraccettiva).
Secondo l’analisi dell’OMS, la «scelta degli adolescenti di interrompere l'uso di contraccettivi a causa degli effetti collaterali e dei cambiamenti nelle circostanze della vita e nelle intenzioni riproduttive» è una pratica negativa ed un ostacolo che si deve superare, anche attraverso la mobilitazione di «leader politici, governativi, religiosi, tradizionali e altri leader influenti» che dovrebbero invece «sostenere l’accesso, l’adozione e l’uso continuato dei contraccettivi». In poche parole, l’OMS nelle sue nuove direttive vorrebbe trasformare i leaders di ogni paese in via di sviluppo o povero, in promotori e rappresentanti delle multinazionali dei profilattico, kill pills e altri strumenti contraccezione.
Non solo, perchè le nuove linee guida chiedono ai responsabili politici di garantire che le leggi sull'età e sul consenso, in relazione alle attività sessuali, permettano in ogni caso l'accesso degli adolescenti alla contraccezione, anche abbassando la soglia dell'età del consenso legale e una maggiore flessibilità delle normative per consentire ai giovani di accedere alla contraccezione senza “stigma”. Ovviamente, la sospetta focalizzazione esclusiva sull'uso di massa dei contraccettivi tra gli adolescenti, censura ogni dibattito serio su come educare e prevenire al meglio le gravidanze adolescenziali e indebolisce tutti sforzi per affrontare il problema nella complessità di tutti i suoi aspetti.
Di conseguenza, le 112 pagine delle linee guida aggiornate, non lasciano alcuno spazio né alla valutazione sulle conseguenze negative dei comportamenti sessuali al di fuori del matrimonio, né a specifiche riflessioni su programmi educativi virtuosi che siano incentrati sull'astinenza e sui pericoli della pratica sessuale precoce. Oltre alle raccomandazioni sui contraccettivi, le nuove disposizioni promuovono l'accesso degli adolescenti all'educazione sessuale, affermando che «molti adolescenti non sono consapevoli...[di come] avere rapporti sessuali in modo sicuro e piacevole», indicando le linee guida tecniche interagenzia delle Nazioni Unite sull'educazione sessuale completa (CSE) del 2018, come riferimento anche per gli sforzi legislativi augurabili. Tali linee guida tecniche, in paticolare il paragrafo sulla "Costruzione sociale del genere e delle norme di genere", insegnano ai bambini dai 5 agli 8 anni la differenza tra sesso biologico e genere e «incoraggiandoli a riflettere su come si sentono riguardo al loro sesso e genere biologici».
Allo stesso tempo, si dice più avanti, i bambini dai 9 ai 12 anni dovrebbero essere in grado di «spiegare come l'identità di genere di una persona potrebbe non corrispondere al suo sesso biologico» e «riconoscere che la masturbazione non causa danni fisici o emotivi», mentre i ragazzini di età compresa tra 12 e 15 anni dovrebbero «essere in grado di affermare che le fantasie e i desideri sessuali sono naturali che si dovrebebro poter mettere in pratica durante tutta la vita». Le linea guida dell'OMS sulla prevenzione delle gravidanze adolescenziali, si afferma anche e falsamente che «la comunità globale ha riaffermato il proprio impegno a promuovere la salute e i diritti sessuali e riproduttivi (SRHR) degli adolescenti». Infatti, ancora oggi moltissimi paesi del mondo non hanno confermato tale impegno.
Gli stessi termini di “salute sessuale e riproduttiva e i relativi diritti” (SRHR) sono controversi all'interno delle Nazioni Unite e non sono mai stati accettati per consenso. L’uscita dall’OMS degli USA e la crisi conseguente di tale sgangherata istituzione ed il ritorno degli Stati Uniti nel Gruppo di paesi della Dichiarazione di Consenso di Ginevra (pro life e pro family), a cui abbiamo più volte chiesto al Governo Meloni di aderire, coerentemente con i valori ed il programma di coalizione, fà ben sperare che in ogni sede ONU interrompano le politiche malthusiane, omicide e depravate e si torni a quegli ideali originari e a quella funzione pacificatoria, di cui oggi il mondo ha più bisogno che mai. L’idea dell’OMS di imporre la liberalizzazione sessuale sessantottina per legge e sin da bambini a tutti i cittadini, conferma ci si trovi di fronte a due sole alternative: chiudere l’OMS o impedirne il condizionamento da parte di Stati, lobbies e plutocrati malthusiani.