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ACCADE IN GERMANIA

"Golgota Pinic", l'ennesima offesa

La pièce dell'argentinoRodrgio garcia arriva ad Amburgo. E alla protesta vengono chiamati anche ebrei e musulmani.

Attualità 23_01_2012
Golgota Picnic

Diciamolo subito: a differenza di altri spettacoli di cui si discute in questi giorni, la pièce teatrale Golgota picnic, dell’argentino Rodrigo Garcia, oggi in cartellone al teatro Thalia di Amburgo, è stata pensata e voluta espressamente per demolire la figura Cristo e di coloro che vi credono, comprese le espressioni di civiltà che il cristianesimo ha creato nella storia.

Quella di Amburgo non è una prima e quando qualche settimana fa è stata rappresentata a Parigi, al Théâtre du Rond-Point, per il Festival d’Automne, la pièce è stata causa di dure proteste da parte di vescovi e semplici cattolici, con messe di riparazione e veglie di preghiera.

Ciò che propone è presto detto: cinque attori si ritrovano per un picnic sul Golgota, che è una montagna di panini per hamburger. Tra sesso, sangue, rifiuti e vomito. Una serie di tableaux vivant privi di qualsiasi richiamo al sacro accompagnano l’esibizione di corpi nudi (con i dettagli dei genitali in primo piano proiettati su uno schermo), ricoperti di carne macinata e vernice rossa, avvolti in un sudario, incoronati di spine, crocifissi. Colpisce in particolare la simulazione della Crocifissione, dove ad essere sulla croce è una donna seminuda con false stimmate ed un casco da motociclista sul capo. Infine, dopo un rutilante circo degli eccessi, arriva Marino Formenti che, nudo, esegue al pianoforte l’intera, splendida composizione Le Sette Ultime Parole di Cristo di Joseph Haydn.

A questo punto è lecito chiedersi: chi è Garcia? Il regista, che da tempo vive a Madrid, si sente un "chiamato" alla provocazione. Vittima per sua stessa ammissione di una cattiva (o mal recepita?) educazione cristiana (che da bambino lo portava ad aver terrore di Dio), considera Cristo un "demagogo" perché «ha moltiplicato pani e pesci invece di andare a lavorare col popolo» e lo accusa di sostenere «cose tremende» quando dice «chi ama sua madre e suo padre più di me non è degno di me». È sintomatico che la volontà dissacratoria di Garcia, dopo aver individuato come principale obiettivo Cristo, si scagli contro l’intera civiltà umana: con Golgota Picnic, oltre a ridicolizzare Giotto e Rubens, suggerisce infatti di dare alle fiamme musei come il Prado, il Louvre, la Galleria degli Uffizi, insieme alle opere che si conservano al loro interno.

In occasione della messa in scena in Francia il cardinale di Parigi, André Vingt-Trois, aveva chiamato i cattolici a una veglia di preghiera la sera della prima. E in Germania? La protesta è dilagata, coinvolgendo anche ebrei e musulmani. Quasi superfluo aggiungere che anche in Germania coloro che hanno denunciato la mancanza di rispetto e la blasfemia dello spettacolo di Garcia sono stati immediatamente tacciati di essere dei "talebani", dunque degli intolleranti. In realtà ai nemici della religione sfugge anche in questo caso una non piccola differenza: una cosa è che presunti bestemmiatori vengano sgozzati, altro è che chi scegli espressamente di bestemmiare debba imparare a convivere con la critica espressa da cristiani che, nel contesto delle leggi di uno stato laico, si prendono la libertà di protestare contro il vilipendio dei simboli religiosi a loro cari.