GMG: "In preghiera davanti a Gesù chiuso... in una scatola"
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Lo sdegno per il trattamento riservato all'Eucaristia e la testimonianza di amore e riparazione di tre giovani statunitensi tra cui Savannah, 22 anni, che alla Bussola racconta ciò che davvero i giovani chiedono alla Chiesa.
Che i giovani siano la speranza della Chiesa, come insegna il Concilio Vaticano II (Gravissimum educationis , n. 2 : EV 1/825) se n'è avuta una bella dimostrazione nei giorni della Gmg. Non tanto – o almeno non solo – per la straordinaria partecipazione con oltre un milione e mezzo di pellegrini. Una delle immagini iconiche di questa edizione dell'evento, infatti, si sta rivelando quella di tre ragazzi inginocchiati in preghiera di fronte a tre scatoloni grigi posti uno sopra l'altro. Contenitori in plastica in cui qualcuno aveva deciso di riporre, poco dignitosamente, la Sacra Eucaristia. Lo sdegno per il trattamento riservato al Corpo di Gesù è stato riscattato dalla testimonianza di fede di questi tre giovani cattolici statunitensi. Quando ormai lo scatto era diventato virale sui social, la ventiduenne Savannah Dudzik, arrivata a Lisbona dal Florida, si è riconosciuta nella ragazza col vestito bianco in adorazione ed ha rivendicato il gesto sul suo profilo Facebook, non nascondendo l'indignazione per essere stata testimone di quella che considera una mancanza di rispetto a Nostro Signore. La Nuova Bussola Quotidiana l'ha intervistata.
Savannah, ti aspettavi che la vostra foto in preghiera alla Gmg sarebbe diventata virale?
Assolutamente no. Neppure sapevo che quella foto fosse stata scattata! Meno che mai mi aspettavo che sarebbe diventata virale. Nei giorni immediatamente successivi non sapevo di questa foto né immaginavo che così tante persone si fossero arrabbiate come noi per quel trattamento nei confronti della Santissima Eucaristia. L'ho scoperto pochi giorni fa vedendola circolare online.
Raccontaci cosa è successo.
Sabato sera io e i miei amici stavamo tornando da un'Adorazione Eucaristica quando abbiamo visto alcune persone inginocchiarsi dentro una tenda verso quella che sembrava una pianta appoggiata sopra a delle scatole grigie. Lì per lì eravamo confusi, non sapevamo per cosa stavano pregando. Così ho chiesto ad una delle signore inginocchiate e lei mi ha detto che Gesù era nelle scatole. In quel momento ho realizzato che Gesù era stato messo dentro le scatole grigie.
Che cosa hai pensato?
Ho pensato che fosse irrispettoso, non capivo come fosse possibile che avessero scelto di esporlo all'adorazione in quel modo. Io e i miei amici eravamo molto arrabbiati. Inizialmente ce ne siamo andati via, poi abbiamo deciso di tornare indietro ed abbiamo recitato un Rosario di riparazione.
Qualcun altro si è unito a voi?
Più tardi, nella notte, sono venute molte più persone ad adorare ma in quel frangente c'eravamo solo noi tre ed altre due persone che erano già lì.
È vero che hai segnalato l'episodio alle autorità ecclesiastiche?
Sì, quattro giorni fa ho inviato una mail alla Santa Sede, alla Conferenza episcopale statunitense, a diversi vescovi e segretari, così come agli organizzatori della Gmg. Ma finora non ho ricevuto risposta.
Durante la tua permanenza a Lisbona hai visto altri episodi di mancanza di rispetto a Cristo nell'Eucaristia oltre a quello?
Ho sentito alcune persone parlare di altri abusi, ma non ho visto alcun abuso in prima persona quindi non voglio dare informazioni sbagliate.
In generale, che impressione ti ha lasciato la tua esperienza alla Gmg?
Penso che sia stato un bellissimo evento. Ha mostrato quanto sia universale la Chiesa cattolica perché quasi tutti i Paesi erano rappresentati nella Gmg. E' stato bello vedere che la Messa di apertura è stata molto solenne. La Città della Gioia era bellissima, c'erano centinaia di confessionali, sacerdoti che ascoltavano le confessioni in un campo aperto. E c'erano molte organizzazioni diverse da tutto il mondo.
Lati negativi?
Penso che l'ultima notte, a Campo da Graça dove è avvenuto l'episodio degli scatoloni, abbia dimostrato i lati negativi. Ci sono stati molti abusi, non necessariamente all'Eucaristia ma comunque ci sono stati molti abusi liturgici che avvenivano lì.
Ci torneresti?
Sì, tornerei alla Gmg perché penso che nel complesso sia una bellissima opportunità per i giovani di tutto il mondo di incontrarsi. Penso che si sarebbe potuto fare di meglio su certi aspetti, ma comprendo le difficoltà di organizzare un evento con oltre un milione di persone. Quindi, nel complesso penso che la Gmg sia stata bellissima. É vero, ci sono stati abusi liturgici ma questo non deve impedire a qualcuno di andare in futuro.
Le immagini di don Guilherme Peixoto, il prete dj in consolle che domenica mattina ha suonato musica techno prima della Messa del Papa, hanno riportato in auge il tema di come può la Chiesa avvicinare i giovani. Pensi che quella sia la strada giusta?
La domenica mattina, quando i giovani vanno in chiesa non cercano un'atmosfera da discoteca. Ed è quello che ci è stato dato l'ultimo giorno della Gmg. I giovani cercano qualcosa di sacro, qualcosa che li avvicini a Dio. E lo abbiamo da migliaia di anni nella Chiesa cattolica attraverso la bella musica, la musica tradizionale che è sempre stata suonata a Messa. Quindi non pensate che abbiamo bisogno di un prete che cerca di piacere ai giovani. Non è quello che vogliamo. Non è quello che noi pensiamo sia bello. Tutto quello che cerchiamo è la tradizione della Chiesa cattolica.
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