Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Pentecoste a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Gli tirano le pietre

«Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». (Gv 10,31-42) 

Schegge di vangelo 07_04_2017

In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». 
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui. (Gv 10,31-42) 

Il contrasto di Gesù con i Giudei rimane acceso e diventa violento, fino al tentativo di lapidarlo e catturarlo. Gesù rimanda continuamente al Padre, e si proclama Figlio di Dio secondo una speciale modalità. Le opere che Gesù compie lo manifestano ed Egli mantiene intatta la sua libertà di muoversi come vuole. Mentre sale l'opposizione a lui, ‘molti credettero in lui’. La vicenda di opposizione a Gesù e di fede in lui, descritta dal Vangelo, è un fenomeno sempre presente.