Giù la mascherina
Per distruggere la libertà bisogna: assicurare una sorveglianza perpetua; rovinare la vita personale; rimuovere la solitudine; rallegrarsi in feste obbligatorie; uniformare l’opinione; denunciare il crimine di pensiero
"Per distruggere la libertà bisogna: assicurare una sorveglianza perpetua; rovinare la vita personale; rimuovere la solitudine; rallegrarsi in feste obbligatorie; uniformare l’opinione; denunciare il crimine di pensiero" (Michel Onfray, Teoria della dittatura, 2019)
Mi servo di questa citazione di un pensatore ateo, ma qui capace di logos, per affrontare la giornata di oggi che segna l'obbligo di mascherina in tutti i contesti.
Se sono io complottista o se invece sono gli altri responsabili lo dirà la storia, però so che la mia libertà è erosa piano piano senza accorgermene. Ovunque mi giri trovo la sorveglianza perpetua di zelanti esecutori della legge che mi intimano di tenere la mascherina anche sul naso, frega niente che si appannano gli occhiali.
Se sono io complottista o se invece sono gli altri responsabili lo dirà la storia, però so che la mia libertà è erosa piano piano senza accorgermene. La mia vita personale è rovinata se - stando ai deliri del signor Giuseppe Conte - devo indossare la protezione "miracolosa" anche dentro casa, dove la polizia per ora non può entrare, ma non lo sappiamo poi come vanno a finire queste cose. Potrei anche non seguire il consiglio del saggio presidente, ma a quel punto sarò io inadempiente verso una raccomandazione da stato etico.
Se sono io complottista o se invece sono gli altri responsabili lo dirà la storia, però so che la mia libertà è erosa piano piano senza accorgermene. Domenica, alla Prima Comunione di mio figlio, saremo obbligatoriamente al massimo in dieci, tutti gli altri invitati - amici, cugini - tutti fuori ad assistere alla Messa su Facebook. Comunione in mano, rigorosamente, anche per i piccoli che si accosteranno per la prima volta al Sacramento. L'opinione pubblica è già uniformata, inutile protestare.
Se sono io complottista o se invece sono gli altri responsabili lo dirà la storia, però so che la mia libertà è erosa piano piano senza accorgermene. Samattina in macchina eravamo in nove, tutti con la mascherina per paura di una multa, non per paura di un contagio. E il solo pensare questo è sufficiente per accusarmi di essere irresponsabile secondo il crimine di pensiero. Il capo dei pediatri italiani ha detto che non importa se scientificamente la mascherina serva o no: importa dare un richiamo, un segnale di attenzione. E questi sarebbero gli scienziati.
Se sono io complottista o se invece sono gli altri responsabili lo dirà la storia, però so che la mia libertà è erosa piano piano senza accorgermene. Intanto nessuno mi sta dando prove che il covid stia uccidendo legioni di essere umani a causa della mia irresponsabilità di credere che oggi il covid si possa curare e si possa curare bene. Poi è rimossa la mia solitudine di pensare che la preoccupazione di un governo debba essere quella di facilitare l'accesso alle cure per tutti - che ci sono - non quello di fasciarsi la testa per un rischio che è paventato soltanto.
Se sono io complottista o se invece sono gli altri responsabili lo dirà la storia, però so che la mia libertà è erosa piano piano senza accorgermene. Alla festa di Cresima di mio figlio dovremo essere obbligatoriamente al massimo in 200. E il bello è che tutti mi faranno la cresta chiedendomi: ma quante cavolo di persone pensi di poterti permettere di invitare? Il problema non è quante persone potrei invitare io, ma quante persone mi viene obbligato di invitare.
Buona mascherina a tutti, allora. Ma almeno lasciateci chiamare le cose col loro nome.