Giovanni XXIV: più che un nome, un'icona del "concilio permanente"
Una battuta durante l'intervista in volo che però lascia trasparire un desiderio e un monito: "indietro non si torna".
Un viaggio papale in Vietnam? Alla domanda ricevuta sul volo di ritorno dalla Mongolia, Francesco risponde che, se non andrà lui, «andrà Giovanni XXIV». Una battuta, certo, che non contiene nessuna impossibile ipoteca sulla successione, ma un desiderio certamente sì: "scherzando scherzando – dice il proverbio – Pulcinella si confessa". Tanto più se lo "scherzo" è ripetuto.
Non è la prima volta che Francesco auspica quale successore un futuro Giovanni XXIV. Giusto due anni fa nel settembre 2021 aveva risposto così all'invito rivoltogli dal vescovo di Ragusa, a visitare la città nel 2025: «Il Santo Padre ha fatto un sorriso e un cenno di assenso – ha raccontato mons. La Placa – e con una battuta mi ha risposto dicendo che nel 2025 sarà Giovanni XXIV a fare quella visita».
Dici Giovanni e pensi "Concilio", ma si direbbe il Vaticano III più che il II (quello realmente aperto da Roncalli) così che, più che un nome o un auspicio, quello pronunciato dal Pontefice felicemente regnante (e volante) sembra l'icona di un corso ecclesiale ineluttabile e indiscutibile, quali che siano i frutti, ma pure un monito: "indietro non si torna" (rivolto beninteso agli "indietristi"). Sarebbe stato forse più adeguato, ma troppo spudorato menzionare un Francesco II. E poi Giovanni XXIV era il vecchio sogno di un tale Marco Pannella...