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la polemica

Giovanni XXIII patrono dell'esercito

Il papa della "Pacem in terris" dichiarato patrono dell'esercito italiano. Per Pax Christi è una "roba da matti", ma per l'ordinario militare è "un dono speciale".

Borgo Pio 13_09_2017
Giovanni XXIII patrono dell'esercito

«Roba da matti», ha commentato monsignor Giovanni Ricchiuti, Vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti e presidente di Pax Christi–Italia, dopo l’annuncio che san Giovanni XXIII è stato dichiarato «Patrono presso Dio dell’Esercito italiano».

L’indignazione del vescovo ha fatto il paio con altri mugugni, come ad esempio quello dell’ex politico Pierluigi Castagnetti, cattolico democratico doc. «Si vuole associare all'esercito», si è domandato l’ultimo segretario del Partito popolare, «un patrono che sia segno di contraddizione con la sua funzione istituzionale o si vuole "contenere" lo spessore profetico di un Papa la cui memoria nella coscienza di tutti è vissuta come il simbolo della bontà e della pace? Ma Papa Francesco ne è informato?».

Sono molti coloro che da anni schierano Giovanni XXIII sul fronte “pacifista”, perché secondo loro il Papa della “Pacem in terris”, anche se ha fatto il cappellano militare durante la Prima guerra mondiale, non può assolutamente essere patrono dell’esercito.

«Pensare a Giovanni XXIII come Patrono dell’Esercito», ha scritto Ricchiuti, «lo ritengo anticonciliare anche alla luce della forte ed inequivocabile affermazione contenuta nella Pacem in Terris, “con i mezzi di distruzione oggi in uso e con le possibilità di incontro e di dialogo, ritenere che la guerra possa portare alla giustizia e alla pace è fuori dalla ragione – alienum a ratione».

Anche il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente dei vescovi italiani, ha tirato il freno a mano. A margine di un suo intervento al Seminario arcivescovile bolognese ha dichiarato che «è una questione su cui non voglio entrare perché purtroppo ne sono stato informato questa mattina. Voglio informarmi molto bene dalla Segreteria di Stato, dalla Congregazione. Quindi non lascio dichiarazioni su questo punto».

Intanto il 12 settembre scorso l’ordinario militare per l’Italia, monsignor Santo Marcianò, ha consegnato al capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Danilo Errico, presso la sede dell’Esercito a Roma, la Bolla - promossa dalla Congregazione per il Culto divino - in cui viene indicato il nuovo patronato per Papa Giovanni XXIII.  «Accogliere san Giovanni XXIII», ha dichiarato Marcianò al Sir, «come patrono presso Dio dell’Esercito Italiano è un dono speciale, che si fa dovere e sfida: ricalcare il cammino da lui percorso, che ha come sfondo la pace».

“Ricevere Papa Giovanni come patrono conferma, ai nostri militari, il valore di un culto maturato nel tempo e schiude strade future (…) è un dono e una speranza perché egli custodisca la loro vita ed essi possano continuare a custodire i valori della giustizia e della fraternità, diventando sempre più testimoni di pace, con la loro missione a servizio della difesa della vita umana».