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LA PROPOSTA

Giornata per la Vita insipida: aboliamola con la preghiera

Le "giornate per..." servono solo a mettere a posto la coscienza. Come quella della Giornata per la vita: insipida, che dimentica Dio, la preghiera e soprattutto i bambini abortiti. Una soluzione? Una preghiera corale di riparazione per il delitto di aborto e digiuni. Lo auspicava anche Giovanni Paolo II.

Vita e bioetica 08_02_2017

Caro direttore,

sembra che nella Chiesa sia diventata di moda una fregola tipicamente onusiana: la  moltiplicazione delle “giornate per”: dal migrante al malato, dalla pace alla vita. Questa parcellizzazione è un gran brutto segno che va nella direzione sbagliata essenzialmente per due motivi. Il primo è esplicitato in una semplice domanda: “Giornata per” cosa? La risposta univoca è per Nostro Signore Gesù Cristo.

Tutte le grandi battaglie sui grandi temi etici, come quelle contro l’aborto e l’eutanasia, condotte unicamente in nome della dignità umana del concepito, piuttosto che del malato, e non in nome del diritto sacro di Cristo Re a regnare nella società e nelle sue leggi sono state e sono destinate a essere perse: “Chi non è con Me è contro di Me e chi non raccoglie con Me disperde” (Lc 11,23).

Il secondo motivo è che le varie “giornate per” servono solo a mettere a posto la coscienza, ma paradossalmente nascondono il problema: Chesterton diceva che la foresta è il posto migliore dove nascondere una foglia. Mi chiedo quanti hanno pregato il Signore, nella preghiera dei fedeli durante la Messa, che cessi il delitto abominevole dell’aborto? Oppure che cessi l’abominevole distruzione degli embrioni umani dovuta alla famigerata legge 40 (100mila l’anno)?

Questa è la vera crisi della Giornata per la Vita: ciò che viene dagli uomini per gli uomini si esaurisce da sé e non basta scrive G e V in maiuscolo. Aboliamo questa insipida giornata per la vita, che a null’altro serve che ad essere gettata via e calpestata dalla gente. La Via giusta per uscire dall’impasse è quella di sempre: “Omnia instaurare in Christo”, tutto instaurare, tutto restaurare nel Cristo: non soltanto la religione, ma la società civile.

Secondo l’insegnamento di San Pio X: “Bisogna ricordarlo energicamente in questi tempi di anarchia sociale e intellettuale, in cui ciascuno si atteggia a dottore e legislatore, non si costruirà la città diversamente da come Dio l’ha costruita; non si edificherà la società, se la Chiesa non ne getta le basi e non ne dirige i lavori; no, la civiltà non è più da inventare, né la città nuova da costruire sulle nuvole. Essa è esistita, essa esiste; è la civiltà cristiana, è la civiltà cattolica. Si tratta unicamente d’instaurarla e di restaurarla senza sosta sui suoi fondamenti naturali e divini contro gli attacchi sempre rinascenti della malsana utopia, della rivolta e dell’empietà: "omnia instaurare in Christo"

Giovanni Paolo II insegna nel n.100 di EV: è urgente una grande preghiera per la vita, che attraversi il mondo intero. […]Ritroviamo, dunque, l'umiltà e il coraggio di pregare e digiunare, per ottenere che la forza che viene dall'Alto faccia crollare i muri di inganni e di menzogne. Trasformiamo la giornata per la vita in una giornata di Preghiera e digiuno, secondo le intenzioni di San Giovanni Paolo II, con l’atto di Riparazione per il delitto dell’aborto, con la Riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù per tutti gli abomini compiuti contro la vita e spostiamone la data al 28 dicembre, festa dei Santi Martiri innocenti!

Prevedo già l’obiezione sulla eccessiva confessionalità della proposta, ma l’obiezione è speciosa. Infatti, è vero che basta la ragione per difendere la vita, ma la ragione guidata della legge morale naturale, che è la partecipazione della Legge Eterna di Dio alla creatura razionale. Certo non possiamo chiedere a chi non crede di pregare e digiunare, ma se non lo facciamo noi che sappiamo allora siamo degli stolti, che non possono aiutare alcuno.

Se noi cattolici continuiamo a comportarci “etsi Deus non daretur siamo dei folli che voglio sconfiggere il mondo con le armi del mondo. Mentre noi sappiamo che le armi che funzionano veramente sono quelle soprannaturali: la preghiera, il digiuno: “Gesù stesso ci ha mostrato col suo esempio che preghiera e digiuno sono le armi principali e più efficaci contro le forze del male (cf. Mt 4, 1-11) e ha insegnato ai suoi discepoli che alcuni demoni non si scacciano se non in questo modo (cf. Mc 9, 29)” (EV n.100).

Ma veramente lo sappiamo? No, per il mancato insegnamento della maggioranza dei nostri Pastori, ma il sangue di questi innocenti abortiti grida dal suolo verso Dio! Cari Pastori, tornate in voi stessi, se non volete che questo sangue ricada su di voi nel giorno del Giudizio!

*Presidente del movimento per la vita di Garda Valsabbia