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Giornata nazionale della bambina, contro aborti selettivi e infanticidi femminili

Una bambina su 13 non sopravvive oltre i 6 anni di età. Per un membro della Pontificia accademia per la vita “il problema della discriminazione
di genere è ancora legato a fattori socioculturali”. Le campagne
e i programmi della Chiesa cattolica, “per proteggere e valorizzare
la bambina”.

 

Mumbai (AsiaNews) – L’India festeggia oggi la terza Giornata nazionale della bambina. “Secondo il censimento 2011 – sottolinea ad AsiaNews il dr. Pascoal Carvalho, membro della Pontificia accademia per la vita –, una bambina su 13 non sopravvive oltre i sei anni di età. Questo anniversario ci ricorda l’urgenza di proteggere le nostre bambine da pratiche come gli aborti selettivi e gli infanticidi femminili”. L’attuale governo Upa (United Progressive Alliance) ha istituito questa ricorrenza nel 2009, scegliendo il giorno in cui, nel 1966, Indira Gandhi divenne il primo ministro donna dell’India. La Chiesa cattolica celebra invece la Giornata della bambina ogni 8 settembre, nel giorno della Natività di Maria.

Con l’avvento degli ultrasuoni, dei test per determinare il sesso del nascituro e di esami come l’amniocentesi, decine di migliaia di feti femminili non sono mai nati. “All’inizio – spiega il dr. Carvalho, anche membro della Commissione per la vita dell’arcidiocesi di Mumbai –, questi esami servivano per individuare anomalie congenite del feto. Poi, sono diventati uno strumento per conoscere il sesso del nascituro, al fine di abortire se fosse stata una femmina”.

Per frenare l’abuso di questi test clinici, nel 1994 il governo ha promulgato il Pre-Natal Diagnostic Technologies (Pndt) act, che prevede una serie di pene per chi è colto in flagranza di reato, sia esso medico o genitore. Tuttavia, nota il dr. Carvalho, “per quanto potente, la legge da sola non può sradicare un problema che è soprattutto legato a fattori socioculturali”. Tra questi vi sono la discendenza, la dote, o forme di “protezione”.

In alcune provincie dell'India vi è ancora l'usanza del sati, il rogo della vedova sulla pira funebre del marito defunto. Secondo la tradizione indù, un rituale volontario che attesta la devozione verso il consorte; in realtà, un modo per liberarsi del “peso” economico di una donna rimasta sola.

Proprio in occasione della Giornata nazionale della bambina, il Central Supervisory Board (Csb) ha avviato un’indagine per valutare come migliorare l’attuazione della Pndt. Il Csb ha infatti scoperto che su 94 medici condannati, il Medical Council of India (Mci) ha tolto la licenza solo a 15. Anuradha Gupta, segretario del ministro della Salute, ha dichiarato: “Non siamo contrari alle nuove tecnologie, ma solo se usate secondo lo scopo per cui sono state concepite. Per questo, abbiamo deciso di registrare tutti i macchinari a ultrasuoni, al fine di identificare con facilità i trasgressori”.

Accanto alla legge nazionale, vi sono le tante iniziative della Chiesa cattolica per contrastare la discriminazione di genere e difendere i diritti e la libertà delle bambine. Nel 2010 la Conferenza episcopale indiana ha pubblicato il Cbci Gender Policy, un rapporto in cui indica alcune strategie per proteggere e valorizzare la bambina. Tra queste: difendere le piccole da ogni forma di negazione della persona, incluse le molestie e gli abusi sessuali; trasmettere un’immagine positiva dell’essere donna tra le stesse bambine, i maschi, i genitori, gli insegnanti e tutta la società; evitare, almeno negli istituti a conduzione religiosa, ogni stereotipo di genere durante lezioni o attività extra scolastiche; sensibilizzare le persone circa i programmi statali nelle omelie, negli ospedali, nei dispensari e nelle classi di catechismo.

Da Asia News del 24 gennaio 2012