Gandolfini: "il bambino ha bisogno di un padre e di una madre"
Massimo Gandolfini, portavoce del Comitato Difendiamo i nostri figli, ha recentemente dichiarato che "il bambino ha bisogno di un padre e di una madre, di due persone con le quali identificarsi"

Massimo Gandolfini, portavoce del Comitato Difendiamo i nostri figli, è intervenuto il 16 marzo scorso all’evento Più famiglia, più Italia organizzato da Fratelli d’Italia. In quell’occasione ha detto: “Noi partiamo dall'idea, suffragata dalla scienza, e lo dico anche come psichiatra, che il bambino, per avere un'adeguata costruzione della sua personalità, ha bisogno di un padre e di una madre, di due persone con le quali identificarsi e diversificarsi. L'ambiente più vantaggioso per la crescita di un figlio è la famiglia naturale. Pensare che si possa dare per via giuridica e legislativa il consenso a poter adottare dei bambini a delle coppie omogenitoriali, attraverso pratiche di alchimia biotecnologica e soprattutto attraverso quella via incivile e abominevole che è l'utero in affitto, ecco questo non può essere accettato, e mi assumo la responsabilità di quello che dico”.
Purtroppo Gandolfini è scivolato sulle unioni civili, legittimandole: “Noi vogliamo difendere e portare sempre sul candelabro, in maniera che si veda, questa famiglia come società naturale. Questo non vuol dire che neghiamo i diritti civili legati alla persona e che la persona può usare in quella formazione sociale che si chiama unioni civili. Ma vogliamo tenere chiara che esiste una differenza fra l'unione civile e la famiglia come società naturale, e la differenza fondamentale riguarda i figli”. Riconoscere i diritti fondamentali della persona anche alla persona omosessuale è doveroso, ma è errato riconoscere “diritti civili” specifici dell’omosessualità, perché questa condizione intrinsecamente disordinata non può ricevere riconoscimento nemmeno attraverso il riconoscimento di “diritti” ad essa connessi.