Gänswein: il ritorno a casa slitta di un giorno
Il segretario di Benedetto XVI si ferma in Austria per ordinare un sacerdote. E a Friburgo non si srotolano tappeti rossi...
Scatta la data "fatidica" del 1° luglio in cui mons. Georg Gänswein avrebbe dovuto lasciare il Vaticano e far ritorno nella sua diocesi di origine, Friburgo in Bresgovia. Effettivamente ha lasciato le sacre mura, ma è ancora vuoto l'appartamento nel Collegio Borromeo a lui destinato.
Il presule si è fermato in Austria, a Bregenz, dove alle 15:30 ordinerà al sacerdozio Márton Héray, della famiglia spirituale L'Opera (Das Werk). Si tratta di una realtà poco nota, fondata nel 1938, e molto legata alla figura di Benedetto XVI, tanto che un diacono della famiglia spirituale per qualche tempo aveva vissuto con il Papa emerito subito dopo la rinuncia (come ha raccontato ad Avvenire lo stesso Gänswein).
Nel riportare la notizia Giampaolo Visetti su La Repubblica parla di uno «sgarbo» perché il presule invece di andare direttamente a casa ha fatto questa «tappa a sorpresa». Difficile però pensare che l'arrivo posticipato sia stato una decisione autonoma presa all'ultimo minuto, tanto più che nel sito de L'Opera l'annuncio della cerimonia odierna risale al 25 maggio. Certo è che, come scrive Visetti, nessuno «si aspettava i tappeti rossi tra Città del Vaticano e Friburgo», dove prevalgono «silenzio sui media» e «infastidito riserbo nella curia». Per quanto «isolato in casa propria», Gänswein sarà di certo un ospite ingombrante. E chissà che non sia proprio «il clero locale progressista» a chiedere al Papa di dare a Gänswein un incarico, purché fuori di lì, riaprendo ancora una volta il valzer della sua destinazione.