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Francia: arriva il celebret elettronico

Un documento d'identità non falsificabile e munito di QR permetterà di sapere se il sacerdote sconosciuto è in regola o se ha ricevuto censure.

Borgo Pio 11_05_2023

La Francia manda in soffitta il vecchio celebret cartaceo, il documento che i sacerdoti devono esibire laddove non sono conosciuti per fugare ogni dubbio che siano preti veri e non impediti a celebrare. Documento variabile da diocesi a diocesi e raramente chiesto, lamenta il vescovo di Troy, mons. Alexandre Joly nel presentare il nuovo documento elettronico.

Entro la fine dell'anno tutti i preti e diaconi francesi riceveranno una sorta di carta di identità elettronica in versione ecclesiastica, uniforme in tutto il territorio nazionale e costantemente aggiornata online. Il documento è munito di un QR e di un codice collegato al sito celebret.cef.fr. Scansionando il QR o digitando il codice si può quindi sapere in tempo reale se il sacerdote che si presenta a celebrare o amministrare i sacramenti (in chiese dove non è conosciuto o in santuari ed eventi molto affollati come la GMG) è validamente ordinato e dove è incardinato; se è soggetto a censure e quali; se e quali sacramenti può amministrare (per esempio, se è sospeso dal ministero della confessione).

I vescovi hanno già ricevuto il documento elettronico a marzo durante l'assemblea plenaria. Per i 13mila sacerdoti (diocesani e religiosi) e i 3mila diaconi è in corso la raccolta dei dati, fase che richiederà alcuni mesi. Sarà sempre possibile stamparne una versione cartacea da tenere in caso di assenza della rete. La decisione è stata adottata sia per evitare falsificazioni da parte di sedicenti preti, che in realtà non lo sono ma vengono smascherati troppo tardi, sia nel caso di preti soggetti a restrizioni in seguito a casi di abuso.