Fra terra e cielo
Maria si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Gv 20, 14-17
Maria si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Gv 20, 14-17
La risurrezione di Gesù non è un ritorno indietro, alla vita di prima. E’ un cammino verso il Padre. Così come il Figlio di Dio, facendosi uomo, lentamente è cresciuto abituandosi alla nostra umanità, analogamente ora in nodo graduale passa da questa terra al cielo, dalla fragile condizione umana alla pienezza e agilità di una umanità nella condizione divina. In questo tratto di cammino Egli è visibile e invisibile, afferrabile e inafferrabile. Egli ancora parla con linguaggio umano e mangia con i discepoli, ma ormai non più condizionato dalle leggi della condizione terrestre. Maria Maddalena e i discepoli devono lasciare andare il Signore perché egli raggiunga il Padre e la sua presenza tra noi non sia più limitata dalla misura fisica. E’ una lontananza e un distacco che promettono di più, per ciascuno di noi e in favore di tutti i nostri fratelli uomini.