«Formigli e Fanpage hanno usato video manipolati contro Shalom»
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I video mostrati a Piazza Pulita lo scorso giovedì per dimostrare le violenze perpetrate nella Comunità Shalom sono manipolati. La Bussola ha potuto vedere uno dei video integrali che dimostrano chiaramente che le scene, per quanto di cattivo gusto, sono concordate fra tutti i protagonisti in un contesto amichevole. E uno dei protagonisti confessa: stanno usando spezzoni di video per attaccare la Comunità che ci ha aiutato.
- LETTERA: «Io, protagonista dei video, dico: è tutto falso»
I due video presentati da FanPage e Piazza Pulita lo scorso giovedì, che avrebbero dimostrato le presunte violenze avvenute nella Comunità Shalom di Palazzolo sull’Oglio, sono delle clamorose manipolazioni volte a screditare la struttura fondata e guidata da suor Rosalina Ravasio. La prova è nei video integrali che dimostrano tutt’altra realtà da quella descritta su Piazza Pulita (di cui uno è stato visionato dalla Bussola) e nella confessione-testimonianza di uno dei protagonisti dei video, che alleghiamo a questo articolo.
Come si ricorderà i video riguardavano delle flessioni a cui era costretto un ragazzo di colore mentre altri due ragazzi gli rovesciavano bottigliette d’acqua addosso e un atto mimato di sodomia. Secondo il direttore di FanPage, Francesco Cancellato, i protagonisti delle violenze erano responsabili della comunità a cui suor Rosalina dava carta bianca. Ma nel video visionato dalla Bussola si vede chiaramente che, per quanto si tratti di gesti censurabili, c’è un accordo tra i tre: si sente all’inizio un «Dai, facciamo i militari» e poi le flessioni fatte in ginocchio per avere in premio una sigaretta; il video termina con la consegna alla “vittima” sorridente di due sigarette, l’atteggiamento amichevole tra i tre e infine l’invito al ragazzo di colore ad andarsi a cambiare la maglietta per non prendersi qualche malanno e «perché se la suora ti vede tutto bagnato si arrabbia».
Nel secondo video, che non abbiamo ancora potuto visionare, il protagonista - che abbiamo incontrato e di cui ovviamente non possiamo rivelare il nome – assicura che il contesto scherzoso sia ancora più evidente. Così come è evidente che qualcuno abbia tagliato le parti che dimostrano inequivocabilmente che non si tratta di violenze perpetrate all’interno della Comunità e men che meno del metodo di rieducazione che si usa alla Shalom. Invece su La7 si è voluto mostrare solo pochi secondi di filmato (peraltro ripetuti ossessivamente) per dare l’impressione di sistematiche violenze, una vera e propria determinazione a distruggere il lavoro di una comunità terapeutica che in 38 anni ha salvato migliaia di giovani.
«Sto vivendo con grande dolore questo attacco alla Comunità, contro un luogo che mi ha aiutato e sostenuto durante questi ultimi anni», scrive in una lettera a suor Rosalina e alla Comunità Shalom uno dei protagonisti del video, che è uscito dalla comunità alla fine del percorso un anno fa. «Ero presente ai momenti estrapolati nei video diffusi – prosegue -. Non so chi li abbia diffusi e neppure come li abbia ottenuti: quel che è certo è che, prendendo solo uno spezzone ed escludendo il resto, è facile strumentalizzare qualcosa, estraniandola dal contesto e trasformandola in ciò che assolutamente non è». Il ragazzo riconosce che si è trattato di una cosa di pessimo gusto, ma comunque maturata in «un contesto scherzoso», mentre la manipolazione di qualcuno ha trasformato quelle immagini «in accuse gravissime» contro la Comunità che pure «ci ha aiutati in un momento difficile della nostra vita».
Può darsi che la cosa sia stata vissuta dai protagonisti come una goliardata, ma certo non la vive così suor Rosalina che, a causa dei servizi mandati in onda, ora è anche fatta oggetto di minacce di morte, e che ci tiene a sottolineare che alla Shalom certi atteggiamenti non sono tollerati, come del resto aveva chiaramente detto lo scorso giovedì telefonando in diretta a Piazza Pulita. E infatti gli autori dei video sono stati tutti denunciati, insieme a Corrado Formigli e Francesco Cancellato, per le menzogne diffuse sulla Comunità Shalom. In effetti, per poter dimostrare violenze e maltrattamenti, nelle due puntate finora viste FanPage e Formigli hanno dovuto far ricorso a un vecchio filmato dei carabinieri relativo a una precedente inchiesta giudiziaria – ma presentando come pestaggio quella che in realtà era una lite fra ospiti, poi allontanati dalla comunità – e i due video manipolati di cui sopra. Oltre alla presunta “cattura” di un ospite fuggito dalla comunità, in realtà un semplice tentativo di calmarlo avvenuto nella casa dello zio in Abruzzo, e su richiesta del padre. Per il resto solo illazioni e testimonianze di ex ospiti ma senza che sia mostrata una sola prova delle violenze, accuse facilmente smontabili in qualsiasi aula giudiziaria.
La visione dei video incriminati però, oltre a chiarire il reale contesto e significato di quelle scene, provoca molte domande. Certamente sarà interessante appurare chi li ha fatti arrivare a FanPage, perché e a che prezzo. Ma soprattutto sarà importante sapere in quale versione sono arrivati a FanPage. Cioè, il taglio delle immagini a uso di chi vuole il male della Comunità Shalom è stato fatto prima o è stata la stessa redazione di FanPage? Nel secondo caso si tratterebbe di un vero e proprio crimine, nel primo sarebbe comunque una gravissima manchevolezza professionale perché non si è verificata la fonte e si è dato in pasto al pubblico delle immagini falsate che hanno gravemente diffamato chi guida la Comunità, messo a rischio il cammino di recupero di centinaia di ragazzi e scatenato l’odio sui social e non solo. E Corrado Formigli sapeva dell’esistenza dei video integrali, che smentiscono il “teorema” sulle violenze a Shalom?
Domande a cui, a questo punto, saranno gli inquirenti a dover dare una risposta.