Fisco pazzo con nonne, materassi e merendine
Tassare il contante è la fissa da sempre dei governi di sinistra, che questo governo, il più a sinistra di sempre, si propone di realizzare. Una truffa di Stato, un vero e proprio furto dello Stato a danno dei cittadini. Torneremo alla mazzetta di banconote della nonna sotto al materasso?
Quando la vita e il lavoro erano forse una cosa più seria, la saggezza certo un pò rozza, ma molto acuta delle nostre nonne diffidava, non dico della finanza, che a quei tempi batteva i primi passi, ma anche della banca dell’angolo. Sì, quella banca in cui lavorava il vicino di casa così brava persona e così amico, e il direttore era un uomo così pio e ammodo che lo si vedeva tutte le domeniche in chiesa con la sua bella famiglia.
Ma la nonna no! Neppure a queste rispettabilissime persone si sentiva di affidare i risparmi della famiglia, quelli accumulati col duro lavoro del marito e dei figli e conservati intatti dalla sua parsimonia nell’amministrare la casa.
E così i biglietti da cinque e da diecimila, ben piegati e legati con una cordicella finivano tutti sotto o dentro il materasso. E lì rimanevano finquando un ‘esigenza particolare della famiglia (un matrimonio, un funerale, una malattia, l’andata in collegio del nipote) obbligavano a farvi ricorso.
Torneremo a queste usanze? C’è da scommetterci, se le idee folli sul fisco del nuovo governo rossogiallo diverranno realtà. Tassare il contante! questa è la fissa da sempre dei governi di sinistra, che questo governo, il più a sinistra di sempre, si propone di realizzare. Tassare il contante che il cittadino preleva dal suo conto in banca!
Possiamo dire che sarebbe una truffa di stato, un vero e proprio furto dello stato a danno dei cittadini? Possiamo, anzi dobbiamo dirlo. Ho versato i miei soldi in banca, soldi su cui ho pagato regolarmente le tasse (altrimenti in banca neppure potrei versarli) e al momento di utilizzare questi miei soldi regolari lo stato mi fa pagare le tasse una seconda volta. E hanno il coraggio di chiamarla lotta all’evasione fiscale, anzi, lotta ai grandi evasori!
Ma c’è una proposta ancor più scema che pur circola in ambienti governativi, è quella di far pagare due volte la tassa sul contante, la prima quando il cittadino lo versa in banca, la seconda quando lo preleva! Sì, ci possiamo scommettere, nonne e materassi torneranno di gran moda!
La seconda fantasmagorica idea del governo per raggranellare un pò di fondi, lanciata dal ministro della Pubblica Istruzione Fioramonti, è quella di mettere una tassa sulle merendine dei bambini. Idea sostenuta anche dalla considerazione del fatto che l’uomo più ricco d’Italia è un produttore di merendine (ovviamente si tratta di una delle più grandi aziende dolciarie del mondo, la Ferrero, proseguiamo a farci del male scoraggiando investimenti industriali italiani ed esteri che danno lavoro a centinaia di migliaia di persone).
Suscita persino il sorriso arrivare a parlare in questo caso di ‘stato etico’, che vorrebbe correggere le storture dei comportamenti quotidiani dei suoi cittadini e in particolare difendere la salute dei bambini, ma non ne siamo lontani! Perchè il ministro anche di questo ha parlato, “tassiamo le merendine così i nostri bambini ne mangeranno di meno”.
Alla faccia della necessità, questa sì vera, di una autentica educazione alimentare non solo per i bambini ma per tutti i cittadini. E anche alla faccia di alcuni serie iniziative già in atto, e con un certo successo, per rendere stabile il consumo di frutta fresca nelle scuole.
Eppure questo, a tutt’oggi, è il dibattito in seno al governo sulla prossima manovra di bilancio. Tasse, sempre tasse, solo tasse, e le tasse più strampalate.
E nel frattempo la spesa pubblica dello Stato aumenta quasi senza che nessuno se ne accorga. È di questi giorni la scoperta che nel triennio ‘19-‘21 la spesa prevista è già superiore di 48,7miliardi di € a quanto stabilito dalla legge dello stato dello scorso anno. E la spesa per i ‘beni intermedi’ è cresciuta di 7,2 miliardi di € da fine 2016 a fine 2018. E restano sempre da trovare i 23 miliardi per evitare l’aumento dell’IVA, più altri 10 miliardi di ‘spese obbligatorie’.
Cari italiani, l’autunno è appena iniziato, ma già i brividi più freddi scendono per la schiena di chi guardi con serietà allo stato della nostra Italia.