Festa per i poveri: così la Chiesa pensa di fermare i voodoo
“Alle 21 laboratorio in cui si andrà a costruire niente meno che una bambola voodoo. Perché se dovete prendervela con qualcuno… meglio un feticcio!”. E’ questo il volantino pubblicato sul sito ufficiale di Pesaro Musei, per pubblicizzare un evento di Halloween destinato ai bambini tra i 5 e gli 11 anni...
“Si comincia con esperienze, racconti e quesiti tra bambole, feticci e storie di occhi perduti. Alle 20 cena dei piccoli vampiri assetati con pic-nic e bevande color sangue. E alle 21 laboratorio in cui si andrà a costruire niente meno che una bambola voodoo. Perché se dovete prendervela con qualcuno… meglio un feticcio!”. E’ questo il volantino pubblicato sul sito ufficiale di Pesaro Musei, per pubblicizzare un evento di Halloween destinato ai bambini tra i 5 e gli 11 anni.
Inutile dire che la proposta - sponsorizzata dal Comune di Pesaro, Assessorato alla Bellezza (sic!) e Sistema Museo - ha creato un’insurrezione di popolo. E non solo di quello cattolico, come i giornali hanno voluto far credere nei giorni scorsi, ma di tutti i cittadini dotati di buon senso. Perché non ci vuole una laurea in scienze dell’educazione o psicologia e nemmeno una fede fervente per comprendere che l’evento in questione sia quanto di più diseducativo e nocivo si possa proporre ad un bambino. E via allora con una pioggia di telefonate, mail di protesta, messaggi su siti e social network, articoli di giornale e persino una petizione sulla nota community Citizen Go che ad oggi ha raggiunto oltre 8mila firme.
Così - con qualche scusa accampata facendo appello ad una “ironia non compresa” - Pesaro Musei si è trovato costretto a correggere il tiro modificando il volantino: scompaiono il sangue, i feticci, gli occhi che cadono, ma soprattutto la “bambola voodoo” si trasforma in “un’innocente pigotta”. Ma non pago, nel comunicato stampa correttivo del programma, l’ente pubblico si è concesso toni canzonatori spiegando che “in una romanzesca caccia al fantasma si è arrivati a scrivere di improbabili riti satanici e corsi di bambole voodoo per bambini”, come se ci fosse alcunché di cui ridere. Ma la colpa – a lor dire – sarebbe stata semplicemente in “un linguaggio forte che può avere urtato la sensibilità di alcuni”. Nel frattempo – nota dolente che fa da contraltare – il progetto aveva già riempito i 40 posti disponibili.
Allora cerchiamo di fare un poco di ordine. Ricapitolando: un organo che prende il nome di Assessorato alla Bellezza e che dispone dei soldi pubblici (perciò di noi cittadini) per sviluppare la cultura del territorio, decide di sponsorizzare un progetto (la Festa di Halloween) che ha poco o nulla a che fare con la nostra tradizione e cultura. Per farlo sceglie di riunire dei bambini piccoli travestiti da zombie e simili che scimmiottano riti esoterici e satanici sotto forma di quattro innocui giochetti. Sì, abbiamo usato il termine “satanico”, perché se le parole hanno ancora un significato, la bambola voodoo è un feticcio utilizzato soprattutto nelle magia nera per invocare spiriti e infliggere malefici. Gli esperti concordano nel dire che sia uno dei rituali più pericolosi.
Si obbietterà allora – come è stato fatto – che non si intendeva voler realizzare quanto sopra descritto. Eppure, proprio questo era stampato sul volantino prima delle modifiche (Ripetiamo: "laboratorio in cui si andrà a costruire niente meno che una bambola voodoo. Perché se dovete prendervela con qualcuno… meglio un feticcio"), il che lascia ad intendere una serietà di livelli inattendibili. A meno che, invece, non si volesse davvero fare quanto detto, anche solo come gioco. Il che è pur plausibile essendo, il contenuto di Halloween, esattamente questo: magia, esoterismo, occultismo... Se poi tutto ciò sia praticato per scherzo o meno, scientemente o meno, non importa, come spiega oggi sulla Bussola l’esorcista Ermes Macchioni.
E se - avendo già ottenuto la modifica del programma - non si può ovviamente chiedere al Museo civico una presa di posizione contro la festa di Halloween tout court, lo si desidererebbe invece dalla Chiesa locale. Che invece, avendo anch’essa raccolto una marea di lettere sulla vicenda, attraverso il giornale diocesano Il Nuovo Amico, ha pensato di replicare così: "Ci scrive un gruppo molto numeroso di cittadini pesaresi (e siamo stati inondati di mail e telefonate) che hanno deciso di inviare questa missiva al sindaco e all’assessore alla bellezza del Comune di Pesaro. Si tratta di persone molto note e impegnate da anni nel panorama sociale ed educativo della città. Ci sia consentita una controproposta: perché non organizziamo insieme la notte di Halloween tra i senza tetto di Pesaro?". A voi le considerazioni finali.