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IL NEONATOLOGO BELLIENI

Fertilità: sfida educativa, medica, ma anche ambientale

Ci sono anche l'utilizzo di sostanze plastiche e chimiche tra le cause della crescente sterilità di uomini e donne che contribuiscono a far crescere l'inverno demografico. Secondo il neonatolodo Carlo Bellieni «la scienza ha fatto passi da gigante, ma media e scuole ignorano il problema».

Vita e bioetica 04_09_2016
I pesticidi, alcuni tipi sono causa di sterilità

Il problema della crescente infertilità è soprattutto un problema sociale e medico e la campagna del ministero della Salute non ha fatto altro che iniziare ad affrontarlo. Secondo il neonatologo Carlo Bellieni ci sono diversi aspetti che non sono mai stati presi di petto e che mettono l’Italia in un grave ritardo rispetto ad altri paesi. Una cecità spesso dovuta a fattori ideologici che costringono questa tematica come ancora tabu. Certamente comunque il problema va affrontato a 360 gradi, perché il discorso sterilità deve andare di pare passo con nuove politiche per la famiglia per non apparire menomato.

 

«Anzitutto non è vero che i 30 anni sono i nuovi 20 - spiega lo specialista alla Nuova BQ - . Quello che si faceva una volta a 20 anni, cioè avere il primo figlio oggi si fa a 30. Per il pensiero comune sembra che non sia cambiato niente, in realtà c’è stato un furto di questi dieci anni che sono stati sottratti agli uomini e alle donne facendo postporre l’età feconda in modo che questi dieci anni fossero dedicati al consumo. Però si dà per scontato che dopo questi dieci anni la donna potesse ricominciare la vita da capo. Ma non è così, se ne sono rese conto anche le femministe» 

Un secondo aspetto sottolineato da Bellieni è che si è arrivati a un aumento dell’infertilità che ha provocato problemi sociali. Prima la società si riproduceva 5 volte ogni secolo, adesso lo fa ogni tre volte. E’ quello che viene chiamata la società a goccia di miele, una società che si stacca un po’ alla volta e come il miele sul bastoncino si stacca restringendosi e allungandosi mentre cola, così abbiamo fatto in Italia e nei Paesi occidentali. Il risultato è una rottura per assottigliamento.

Questo per quanto riguarda la sterilità “sociale” che provoca denatalità. Ma il discorso della Lorenzin era eminentemente clinico «perché in campo sanitario e preventivo non si sono volute affrontare soprattuto le cause». C’è dunque una sterilità patologica dovuta all’inquinamento: plastiche, idrocarburi e disinfettanti portano un’alterazione nel sangue dell’uomo e della donna e hanno la caratteristica principale di ingannare l’organismo.

Bellieni la spiega così: sostanze che hanno una struttura simile a quella degli ormoni sessuali e inibiscono la produzione autonoma dell’organismo. Come? «Esistono plastiche che si chiamano ftalati, che sono cosiddetti alteratori endocrini, sostanze che entrano in contatto con l’organismo, lo ingannano perché assomigliano agli ormoni sessuali e al nostro organismo sembrano dire: “Ci siamo noi, smetti di produrre ormoni sessuali”».

Bellieni spiega che tanti antiparassitari utilizzati in agricoltura hanno questa caratteristica. «In Sudamerica ci sono state epidemie di infertilità, ma ci sono anche altri tipi di induttori endocrini come i solventi delle vernici, che si usano in tipografia o anche alcuni di quelli che si usano in casa per le tinture di unghie e capelli».

Ecco perché, come in tutte le sfide della post modernità, è sempre una questione di educazione: «Bisognerebbe essere preparati a distinguere queste sostanze a riconoscere quali gruppi sono buoni e quali cattivi e soprattutto effettuare una comunicazione efficace a partire dalla scuola che potrebbe incaricarsi di affrontare queste tematiche con gli adolescenti».

Quello della fertilità dunque è un problema medico associato ad un problema culturale e comunicativo che provoca profondi risvolti sociali. Negli ultimi anni la scienza ha fatto passi da gigante sul tema dell’infertilità «ma il problema è che i mass media hanno congelato il discorso concentrandosi sulla procreazione medicalmente assistita, che è un grande business e come tutte le cose di moda cattura l'attenzione».