Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Espedito a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Falsa riconoscenza

O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini (Lc 18, 11)

Schegge di vangelo 30_03_2019

In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato». (Lc 18, 9-14)

La preghiera deve scaturire da un cuore umile e pentito dei propri peccati. La preghiera del fariseo non è accettata da Dio perché scaturisce dall'orgoglio. La superbia ci induce a concentrarci su noi stessi e quindi a disprezzare gli altri. Come spesso facciamo noi, anche il fariseo inizia con il ringraziare Dio, ma non è un vero rendimento di grazie in quanto si vanta delle cose buone che ha fatto ed è quindi incapace di riconoscere i propri peccati, come invece fa il pubblicano. Anche noi rischiamo di fare la fine del fariseo che, nota Gesù, discese dal tempio non perdonato in quanto reputandosi già giusto non aveva bisogno, a suo giudizio, di essere perdonato... e infatti, fa notare Gesù, Dio non lo perdona.