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SONDAGGIO

Einstein vince É il trionfo dell'ignoranza

La rivista Plos One ha chiesto a circa settemila studenti universitari di ben trentasette nazioni di stilare una classifica ideale di buoni e cattivi dell’intera storia umana. Al tirare delle somme, primo classificato in assoluto è risultato Albert Einstein. Ma nessuno di loro avrebbe saputo dire perché. 

Cultura 24_05_2015
Albert Einstein

Tanti anni fa, ricordo, passeggiavo in piazza a Pescara insieme a un amico e fummo avvicinati da una liceale armata di registratore: per una ricerca di gruppo intervistava i passanti. La domanda era: chi è il personaggio più famoso della storia? Il mio amico, preso alla sprovvista, sparò subito «Hitler!». Io mentre lui rispondeva avevo avuto il tempo di pensare e, quando toccò a me, dissi: «Gesù Cristo». Ho risposto così perché andavo in chiesa? Per niente, ma nella storia gli anni si contano “avanti” e “dopo” Cristo; ne discende logicamente che il Personaggio più Famoso della Storia è lui. 

Il mio amico non era affatto un nostalgico ariano, tutt’altro. Solo che era cresciuto, come me del resto, con le migliaia di film americani che, quasi ogni sera televisiva, celebravano l’eroismo dei marines e l’ottusa malvagità dei nazisti. È molto probabile che anche voi, presi alla sprovvista, sparereste il primo nome che vi viene in mente. Perciò quel che merita riflessione è come mai si sia formato, nella vostra mente, l’intasamento della memoria a breve. Qualche lume può darcelo la recentissima ricerca internazionale della rivista Plos One, che ha meritato uno spazio nel Tg1 serale di venerdì scorso. A circa settemila studenti universitari (si badi: universitari) di ben trentasette nazioni è stato chiesto di stilare una classifica ideale di heroes and villains, i buoni e i cattivi dell’intera storia umana. Al tirare delle somme, primo classificato in assoluto è risultato Albert Einstein. Sì, l’ideatore della teoria della relatività (il campo è quello della fisica) è per gli studenti universitari del mondo moderno il più grande benefattore dell’umanità mai esistito. 

Quale beneficio abbia apportato a tutti noi il sapere che in fisica esiste una cosa che si chiama teoria della relatività non è dato sapere. Ed è sicuro come la morte che non lo sanno nemmeno quelli che hanno eletto lo scienziato baffuto, scarmigliato e irsuto a Uomo Perfetto. Il punto è che l’indagine non contemplava una domanda numero due, semplice semplice: «perché?». Infatti, quelli che sanno che cos’è la teoria della relatività non devono essere molti, e ancora meno saranno quelli che saprebbero spiegarla in parole povere a qualcun altro. Ma Einstein è quel che si dice un’”icona”, e quando lo studente universitario ero io non c’era cameretta studentesca che non avesse il suo famoso poster con la linguaccia. Faceva tanto “studente universitario” non politicizzato (quest’ultimo aveva il Che Guevara). Ma il bello della ricerca della Plos One viene dopo, col secondo personaggio in classifica: Madre Teresa. Seguita subito da Gandhi e Martin Luther King. Insomma, quel che gli studenti universitari di mezzo mondo (ma quello che conta) hanno in testa è la classifica cantata da Jovanotti. 

Volete sapere chi è il quinto classificato? Thomas Edison, l’inventore della lampadina. Che per la nostra vita quotidiana è di gran lunga più importante della teoria della relatività, ma serve a comprendere qual sia il vero risultato della ricerca della Plos One: la propaganda batte la cultura mille a zero. Gesù Cristo si piazza dopo Edison, sesto in graduatoria. La lampadina vale più del Regno dei Cieli. Si osservi –a proposito di lampadine- il corto circuito mentale: Madre Teresa e Luther King (una suora cattolica e un pastore protestante) superano in classifica il Maestro per cui lavoravano e che aveva loro insegnato come e perché beneficare il prossimo. Vi starete chiedendo chi sono, nella famosa hit parade, i “cattivi”, ma è una domanda oziosa perché abbiamo assodato che la meglio gioventù (ricordiamolo: studenti dell’università) ha la testa farcita di propaganda. Sì, avete indovinato: il più cattivo di sempre è il solito Hitler. E non serve far la conta dei morti nei genocidi storici per stabilire chi è stato davvero il più fetente dopo Caino, perché ormai anche Hitler è un’icona. É lui l’icona del Male, celebrata –negativamente, s’intende- in tonnellate di film e documentari televisivi. Gli altri suoi epigoni non hanno, né hanno mai avuto, lo stesso battage, perciò niente icona per loro. Questo, comunque, è lo stato della preparazione degli universitari. Se l’inchiesta fosse stata svolta tra gli scaricatori di porto o i braccianti stagionali avrebbe avuto il medesimo esito e, se ne volete dimostrazione, mettetevi in strada e chiedete a passanti scelti a caso. Per quanto riguarda  il corto circuito di cui si è detto, pensate che gli universitari americani hanno messo Saddam Hussein al terzo posto dei “cattivi”. E George Bush jr. al quarto.