Ecco l'amicizia che ci regala un altro sguardo
La domenica, prima della Messa, esco per andare all'edicola. Nel breve tragitto incrocio persone e gruppetti. Tutti sul piede di partenza della giornata festiva: i bar e alcuni negozi predisposti per gli avventori, gente in arrivo o in partenza, qualche uomo o donna che rientra dalla corsa mattutina…
La domenica, prima della Messa, esco in strada per andare all'edicola. Nel breve tragitto incrocio persone e gruppetti. Tutti sul piede di partenza della giornata festiva: i bar e alcuni negozi predisposti per gli avventori, gente in arrivo o in partenza con moto, macchine o furgoni, qualche uomo o donna che rientra dalla corsa mattutina… La gente, come inizia la giornata, come attacca la domenica? Mentre cammino e guardo, rimugino nella mente il testo delle letture della Messa e la traccia dell’omelia.
Queste persone – mi ritrovo a pensare – come fanno a entrare nella giornata domenicale senza la provvista del Vangelo? Come fanno a vivere le incombenze della giornata e le sorprese della vita, immerse nella dispersione delle idee e nel vuoto dei significati? Ai tavolini dei bar qualche tempestivo avventore sfoglia il giornale. Bastano le ultime notizie? Bastano alla vita? Ogni giorno ci viene donato il tracciato, ci accoglie una barca, e l'equipaggio ci accompagna nella navigazione. In chiesa indugio a osservare le persone che entrano per la Messa, alcune con diversi minuti di anticipo. Saremo accolti anche oggi da una misericordia che abbraccia, da una parola che chiarisce, da una comunità che sostiene. Si può vivere senza? Quando accade di trovarsi fuori città la domenica e si va a Messa altrove, si può gustare la stessa parola che ci insegue e partecipare a una comunità nella quale Gesù ancora ci convoca.
Gesù e la sua Chiesa non ci lasciano soli. Andiamo a Messa perché vogliamo stare con Lui, seguendo l’attrattiva della sua amicizia. E dunque, come fanno a vivere e a camminare quei cristiani che tralasciano l’attracco domenicale, perdendosi tra le sterpaglie di mille incombenze e distrazioni? Venisse loro voglia di dedicare una mezza mattinata alla fiumana di parole e di suggestioni dell’enciclica Laudato si’! Vi troverebbero l’invito a una “ecologia umana”, nel rispetto dei tempi e dei luoghi dell’ambiente esteriore e di quello interiore. Con la sorpresa di trovarsi di botto davanti a una citazione di Giovanni della Croce: «Le montagne hanno delle cime, sono alte, imponenti, belle, graziose, fiorite e odorose. Come quelle montagne è l’Amato per me. Le valli solitarie sono quiete, amene, fresche, ombrose, ricche di dolci acque. Per la varietà dei loro alberi e per il soave canto degli uccelli ricreano e dilettano grandemente il senso e nella loro solitudine e nel loro silenzio offrono refrigerio e riposo: queste valli è il mio Amato per me». Tutta un’altra cosa entrare nella vita con lo sguardo di Gesù, in comunione con Lui attraverso le parole, i gesti, le testimonianze, i santi della Chiesa!