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Ecco come l'eresia gnostica ha plasmato la modernità

Roberto Marchesini smaschera la prima delle eresie, la gnosi, rinvenendone la presenza nella modernità, dall’arte contemporanea ai fumetti, dal corpo abusato al cinema. Non si può comprendere la modernità senza tenere conto del fenomeno gnostico.

Cultura 05_12_2024

La gnosi è una antica eresia, la cui origine si perde nella notte dei tempi, eppure ha percorso come un fiume carsico i secoli, emergendo - seppure sempre in modo occultato e iniziatico -, nella modernità. Anzi: la modernità è stata forgiata proprio dalla gnosi. Questa è la tesi che viene sviluppata nell’agile e documentatissimo saggio di Roberto Marchesini Il trionfo dellla Gnosi. Una lettura della modernità (edito da Sugarco). Marchesini è psicologo e psicoterapeuta, ma anche filosofo tomista e attento lettore dei fenomeni culturali. In questo saggio ci introduce alla conoscenza di questa magmatica visione del mondo, ripercorrendone la storia, le modalità con cui si è presentata fin dall’antichità, per poi documentare come si sia imposta inverandosi nelle ideologie moderne e infine contemporanee.

Nella prefazione al volume, il professor Stefano Fontana sottolinea che la gnosi vuole essere un nuovo inizio. Per questo è «l’eresia di tutte le eresie», come Pio X aveva chiamato il modernismo, i cui caratteri gnostici sono indiscutibili. Tutte le altre eresie sono nate dopo di essa, lungo la storia della salvezza e dell’empietà, e quindi in qualche modo ne sono un’espressione particolare.

Ponendosi come pseudo-principio, la gnosi è nello stesso tempo eresia religiosa e eresia filosofica. Così è per ogni eresia, che sempre spezza l’unità tra fede e ragione. Per la gnosi ciò vale a maggior titolo, dato che essa si pone all’inizio come un nuovo principio ed è quindi originariamente religione e filosofia insieme, però disarticolate e deformate.

La gnosi è camaleontica e si presenta in modo ambiguo e addirittura contraddittorio, come nel caso della visione della materia, ora considerata come male e ora come una dimensione da cui trovare conferma della giustificazione di Dio, come capita nel calvinismo. La materia è produzione di un dio malvagio e quindi da rifiutare, ma nello stesso tempo lo gnostico può concedersi ad essa senza rimanervi inquinato. Con la gnosi nasce un ambiguo e penetrante ascetismo mondano. La prassi della vita mondana, che per una certa gnosi separatista ed ascetica dovrebbe essere condannata, viene invece rivalutata da Calvino, da Kant o da Marx come avente dentro di sé qualcosa di divino.

L’essenza della gnosi, come dimostra il libro di Marchesini, consiste in fondo nel non saper tenere insieme nel modo corretto il rapporto tra la natura e il soprannaturale, così cadendo nel naturalismo nello stesso momento in cui lo condanna: la grazia si riduce a natura e la natura è già grazia. Lutero separa tra loro fede e ragione, politica e religione, poi però Calvino individua nel successo “mondano” un segno certo della predestinazione divina. Tutti i millenarismi gnostici a cominciare da Gioacchino da Fiore o dal pauperismo medievale per arrivare a Marx o a Bloch con il suo utopistico “ottavo giorno”, hanno parlato di un mondo nuovo, ma lo hanno poi fatto consistere in una fase della storia mondana.

Da conoscenza esoterica per “iniziati” – che la ritengono superiore tanto alla fede cristiana quanto alle credenze della ragione naturale – la Gnosi è penetrata nelle varie ideologie della Modernità, che di fatto hanno in comune solo la pretesa di concepire la salvezza, o la “liberazione”, senza la Grazia. Negano il peccato originale e a Cristo sostituiscono una presunta sapienza per pochi eletti, ma questa “sapienza “si identifica nelle credenze più diverse e contraddittorie.

La gnosi è ingannatoria, ma Marchesini la smaschera, rinvenendone la presenza e descrivendone l’azione, nelle sue metamorfosi nella fenomenologia della modernità, dall’arte contemporanea ai fumetti, dal corpo abusato al cinema, fino all’estremizzazione sempre più progressiva, che si realizza in un attacco a quello che è stato fin dagli inizi il nemico principale della gnosi: il Cristianesimo. Non si può dunque comprendere appieno la Modernità senza tenere conto di ciò che essa è in quanto categoria del credere e del pensare: un grande fenomeno gnostico.