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PRO-LIFE

È il tempo dei testimoni. Il convegno per la Vita

La Marcia per la Vita sarà preceduta dal convegno al Pontificio Ateneo Regina Apostolorum. Ecco un'anticipazione dei temi medici e giuridici, delle testimonianze e degli studi sulla vita pre-natale di cui si parlerà sabato 3 maggio.

Vita e bioetica 25_04_2014
Regina Apostolorum

Anche quest’anno, come ogni anno, la Marcia per la Vita sarà preceduta dal convegno di un’intera giornata che si terrà al Pontificio Ateneo Regina Apostolorum, sede dell’unica facoltà di bioetica esistente in tutto il mondo, dove cioè da tutto il mondo si viene per studiare la bioetica ed apprendere la bioetica personalista fondata sulla dignità ontologica dell’essere umano, quella bioetica di cui il cardinale Elio Sgreccia è stato uno dei massimi esponenti.

La data del convegno di quest’anno è sabato 3 maggio e come nelle edizioni precedenti anche in questa occasione ho avuto il piacere di svolgere un ruolo nell’organizzazione. La giornata si articolerà in una sessione medica ed una giuridica la mattina a cui nel pomeriggio seguirà la sessione per i giovani e la conferenza plenaria.

Come nelle precedenti edizioni anche quest’anno al Regina Apostolorum avremo l’arricchimento di esperienze straniere; nel 2012 ascoltammo Irene Van Der Wende e la sua storia di conversione totale alla causa pro-life dopo l’aborto conseguito ad una violenza sessuale, l’anno scorso fu la volta di Jeanne Monahan, presidente della March for Life di Washington, e Lila Rose di Live Action, quest’anno avremo il dottor Xavier Dor, condannato dalla laicité giustizialista francese per il reato di “intralcio all’aborto” avendo donato un paio di scarpine da neonato a una mamma che voleva abortire. Ci sarà poi il professor Miguel Ayuso, presidente della Unione Internazionale dei Giuristi Cattolici. Citare alcuni nomi del convegno pre-marcia del Regina Apostolorum non solo costringerebbe ad ometterne ingiustamente molti, ma rischierebbe di assimilare un importante evento scientifico ad una passerella canora. Per questo nel presentare i relatori mi limito a rimandare al programma. Molto più importante è invece presentare i contenuti.

Nella sessione medica sarà esaminata una questione di estrema attualità quale l’abortività che si cela dietro l’impiego di molti strumenti dispensati come contraccettivi, analizzando gli aspetti scientifici dei vari presidi e le implicazioni etiche del loro uso nelle varie circostanze. Seguendo il metodo triangolare ideato dal cardinale Sgreccia, il ragionamento bioetico non può non partire dal dato scientifico che deve essere presentato con gli strumenti della scienza nel modo più rigoroso possibile; Deus mendacio non eget (Dio non ha bisogno della menzogna). Ricordo ancora un magnifico congresso al Regina Apostolorum organizzato dal consorzio STOQ (Scienza Tecnologia e Questione Ontologica) formato dal Pontificio Consiglio per la Cultura e ben tre atenei pontifici.

Uno dei relatori fu Scott Gilbert, autore di uno dei testi più studiati al mondo di embriologia, sostenitore di una filosofia funzionalista negatrice dello statuto personale del concepito; fu anche grazie alle sue posizioni religiose e filosofiche, agli antipodi rispetto alla prospettiva cattolica, che il suo intervento fu di una potenza persuasiva straordinaria nel mostrare come le evidenze scientifiche attestino che l’embrione sin dal momento della fecondazione è un essere umano ed è più dei suoi geni. Mi lasciò le diapositive che proiettò in quell’occasione, alcune di esse fanno parte del bagaglio di strumenti didattici che uso per spiegare l’umanità del concepito. Come in quel caso anche per il convegno che precede la marcia è stata la competenza nei rispettivi ambiti il criterio seguito.

Nella sessione giuridica ampio spazio sarà dedicato alle due questioni che per urgenza richiedono massimo impegno: l’obiezione di coscienza, messa oggi dal relativismo etico sul banco degli imputati, come ha ricordato il cardinale Bagnasco, e il diritto alla libertà di espressione e di educazione dei propri figli. Si devono infatti studiare le strategie e le azioni del nemico per poterlo contrastare con qualcosa che vada oltre la semplice opposizione ideale. La tavola rotonda per i giovani sarà dedicata alla vita nascente, all'affettività autentica e all’attacco forsennato al dato naturale che vede, per lo sviluppo integrale dell’essere umano, la necessaria presenza di quella prosecuzione dell’utero materno che è la famiglia: un uomo, una donna che si promettono amore esclusivo e fecondo per tutta la vita. La sessione plenaria del pomeriggio sarà ampiamente dedicata al racconto delle esperienze di persone che nella difesa della vita, in vari ambiti, si sono spese con tutte le loro forze. Se, come diceva l’ormai prossimo San Giovanni Paolo II, ripreso da Benedetto XVI e ora da Papa Francesco, oggi è il tempo dei testimoni, nel pomeriggio ascolteremo intense testimonianze pro-life che ci faranno battere il cuore ed udire una voce interiore: “se loro sì, perché io no?”.