Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
COP 26

E Gore ci vuole infliggere un Grande Fratello Verde

L'annuncio dell'ex vicepresidente Usa Al Gore sulla creazione di una nuova tecnologia (Climate TRACE) che monitorerà le  emissioni di gas serra sull’intero pianeta. Secondo Gore, questo nuovo “grande fratello verde” è in grado di tracciare le "identità" dei "responsabili" delle emissioni di gas serra. 

Creato 09_11_2021 English Español

L’eco-imperialismo, con i suoi adepti di diavoli e streghe, schiaccerà tutto e tutti. Mantenendo lo "spirito" dell'occasione, la COP 26 è iniziata il giorno di Halloween (31 ottobre) a Glasgow, in Scozia. Migliaia di politici, burocrati, giornalisti e attivisti stanno da allora cercando di spaventare il mondo intero perché si prendano misure immediate e drastiche per controllare il "cambiamento climatico causato dall'uomo".

C’è di più: l’ex Vice Presidente Usa Al Gore, da sempre impegnatissimo imprenditore e promotore dei dogmi ambientalisti, giovedì 4 novembre si è lasciato sfuggire, durante una intervista con la emittente americana MSNBC, la notizia della creazione di una nuova tecnologia (Climate TRACE) che monitorerà le  emissioni di gas serra sull’intero pianeta. Secondo Gore, questo nuovo “grande fratello verde” è in grado di tracciare le "identità" dei "responsabili" delle emissioni di gas serra. 

“Otteniamo i dati da 300 satelliti esistenti, più di 11.000 sensori a terra, in aria e in mare, molteplici flussi di dati su internet e utilizzando l'intelligenza artificiale… ora possiamo determinare con precisione da dove vengono le emissioni di gas serra", ha sottolineato Gore che ha ribadito: "L'anno prossimo lo avremo fino al livello di ogni singola centrale elettrica, raffineria, ogni grande nave, ogni aereo, ogni discarica e avremo le identità delle persone che sono responsabili di ognuno di quei flussi di emissioni di gas serra e se gli investitori o i governi, o gli attivisti della società civile vogliono ritenerli responsabili, avranno le informazioni su cui fondare la loro azione e ritenerli responsabili”.

Siamo a pochi mesi dal Grande Fratello Verde che controllerà, identificherà ed invierà prove per le condanne contro l’ambientalismo. Accendete un fuoco in montagna con legna trovata nel bosco? La vostra mucca inquina con l’ammoniaca dei propri escrementi o con il metano che emette nell’aria? In galera! Questa scelta di minacce, parole e priorità non si riconosce la semplice realtà: le carenze energetiche e alimentari stanno peggiorando per il 99% di uomini e donne del pianeta. La maggior parte delle "soluzioni" a Glasgow sono non solo l'antitesi del rispetto della dignità umana, ma anche l’opposto di ogni buon senso ecologico. 

La stessa ‘Agenzia Internazionale dell'Energia ha dovuto riconoscere che  qualsiasi "transizione" dai combustibili fossili all'energia "pulita, sostenibile e rinnovabile" richiederà enormi quantità di metalli, minerali e altri materiali. Le auto elettriche hanno bisogno di tre volte più rame dei veicoli a benzina, le turbine eoliche onshore, per esempio, richiedono nove volte più materiali per megawatt rispetto agli impianti di cogenerazione a gas. Tuttavia i fanatici del clima che si riuniscono a Glasgow per bloccare le strade, prendere d'assalto gli edifici pubblici o manifestare in tutte le città del mondo per chiedere azioni immediate e draconiane, pianificare il sabotaggio degli oleodotti non hanno alcuna intenzione di fare i minatori, gli operai nelle acciaierie o guidare camion carichi di rame-cobalto-nichel (essenziali per l'energia "verde”).

La conferenza sul clima dell'ONU ignora la privazione di energia, la disoccupazione, i bassi standard di vita, le malattie dilaganti, l'agricoltura primitiva e la morte prematura che questa tirannia eco-imperialista climatica perpetuerà. I burocrati e gli estremisti del clima si preoccupano poco delle morti al di fuori della loro cerchia illuminata, d’altronde, nel loro decalogo c’è il comandamento malthusiano. Non è un caso che a quell’uno per cento che ci vuole incatenare ai propri capricci ambientalisti, non si ritiene vincolato alle regole di comportamento che vuole imporci.

In quest’ottica, il ruolo di Greta Thunberg si comprende solo considerando il suo spropositato guadagno accumulato in pochi anni: più proteste assurde vengono urlate nelle strade contro i governi, maggiori le possibilità che essi decidano misure e controlli draconiani che colpiscano centinaia di milioni di abitanti del pianeta. Il tutto, senza urtare gli interessi miliardari dei nuovi “padroni del mondo”.