Due piccoli manuali per resistere al pensiero dominante
L’ex parlamentare europeo Jean-Yves Le Gallou, con Manuale di lotta contro la demonizzazione e La società della propaganda, spiega come discernere l’odierno pensiero dominante, basato su ideologie anticristiane.
Il grande esperto di cose massoniche, Emmanuel Ratier (1957-2015), ha sempre negato, in libri articoli e interviste, l’esistenza di un’unica centrale mondiale occulta, atta a condizionare se non a dirigere la politica nell’intero mondo. Il che, secondo certuni, avverrebbe da secoli, seppur in modo nascosto e noto solo a pochi iniziati. Lo stesso Alain de Benoist, in un saggio pubblicato tanti anni su Trasgressioni (n. 14), ha confutato in modo scientifico la cosiddetta “teoria del complotto”, ben prima che i presunti anti-complottisti odierni la usassero come arma contro chi, giustamente, rifiuta la dittatura del politicamente corretto. Il filosofo francese ne mostrava tutte le contraddizioni, le aporie logiche e concettuali, per non dir nulla del suo manicheismo e delle tragiche conseguenze per noi. In effetti, se tutto è già scritto e deciso non si sa dove, a che pro battersi?
Ma questo non significa che non esista oggi – almeno dalla fine della Seconda guerra mondiale – un pensiero dominante il quale, grazie ai sostegni economici che vanta e la sudditanza di gran parte dei media, tende a imporsi più o meno a ogni latitudine. E a imporre, senza mai trionfare però in modo assoluto e definitivo, valori e ideologie che sono agli antipodi del pensiero che si ispira al Vangelo e alla ragione.
Il bretone Jean-Yves Le Gallou, in due piccoli manualetti appena usciti, ci racconta tutto quello che urge conoscere per ben discernere questo pensiero dominante, le sue tendenze, i suoi dogmi e le sue nefaste modalità di azione. Spiegandoci per filo e per segno come resistere ad esso, fronteggiarlo, schivarne le deleterie influenze e cercare di vincerlo, perché la storia non è già scritta e non siamo i burattini di nessuno. Si tratta di Manuale di lotta contro la demonizzazione e La società della propaganda. Piccolo manuale di resistenza al gulag mentale, entrambi editi da Passaggio al Bosco, 2023.
Nel primo dei due saggi l’autore, presidente della Fondazione Polémia ed ex parlamentare europeo, fa una sintesi sul concetto di “demonizzazione” partendo dall’eroina-martire francese, santa Giovanna d’Arco, e notando come l’arte che il potere usa per demonizzare coloro che non vogliono sottomettersi alla sua ideologia abbia sempre qualcosa di simile nella storia. Ovviamente rispetto ad altre epoche, l’ideologia contemporanea del “bene” che demonizza chi le resiste è, nel suo Dna più profondo, nichilista, relativista, pseudo-progressista, pseudo-ecologista, pansessualista, atea, irrazionale e anticristiana. Le Gallou, citando Bock-Coté, parla di «ideologia diversitaria» (pp. 15-16). I suoi nemici prioritari, secondo l’autore, sono: «Il nazionale, l’identitario, il patriota, il cattolico, colui che è legato alle continuità antropologiche, ai valori tradizionali e al proprio territorio» (p. 23). Laird Wilcox, un ricercatore americano, fa una lunga lista dei metodi che il potere usa oggi per demonizzare i malpensanti che vorrebbe ricondurre all’ovile. Sono 21 e non abbiamo spazio per citarli qui (cf. pp. 27-33).
In sintesi il demonizzato viene sistematicamente marginalizzato, ridicolizzato, etichettato (con etichette di comodo in cui non si riconosce, tipo razzista, estremista, omofobo, integralista e simili), descritto come pericoloso, e presentato come il “male assoluto” per la convivenza pacifica in una società pluralista, e questo proprio da chi nega la distinzione etica radicale tra bene e male.
Nella Società della propaganda, Le Gallou recupera e aggiorna al presente le riflessioni sulla propaganda di Stato e dei suoi media, così come è stata spiegata dai grandi osservatori di ieri: Jacques Ellul (Propaganda. Come si formano i comportamenti degli uomini), Gustave Le Bon, Solženicyn e altri.
Ovviamente i casi più recenti in cui la propaganda del sistema ha toccato l’acme sono, probabilmente, il movimento eterodiretto Black Lives Matter (secondo cui un morto vale di più di tanti altri morti se la causa della morte è il razzismo) e la versione unica sul Covid (per cui fare critiche a opinabili scelte di politica sanitaria, sarebbe andare contro la scienza). Senza dimenticare, del resto, l’ideologia Lgbt – la più potente forma del pensiero unico nel XXI secolo – e il mutamento giuridico inaudito che essa ha ottenuto in Occidente e non solo.
L’autore applica la famosa “finestra di Overton”, con il lento/celere ribaltamento dei valori, ai due casi simbolo dell’aborto e del matrimonio gay. Da peccati (per tutte le religioni) e reati (per tutti gli Stati di diritto) a comportamenti legittimi, giusti, perfino encomiabili. Anzi, nota Le Gallou, su questi e altri temi simili, come il catastrofismo climatico, si è ridotta drasticamente quella stessa libertà di pensiero che il sistema democratico mette a fondamento della propria superiorità morale sui regimi autoritari del passato. E nella mente di chi è soggiogato dalla propaganda senza sosta del mono-pensiero, nota Le Gallou, «la domanda: è vero? è stata progressivamente sostituita dall’angosciante interrogativo: possiamo dirlo?» (p. 24).
Secondo Philippe Bornet, uno studioso citato dall’autore che ha analizzato a fondo le tirannie storiche di Dionigi di Siracusa, Calvino, Robespierre, Stalin e Mao, ci sono alcuni indizi che smascherano i tiranni e la loro follia repressiva. Tra questi, il controllo dell’informazione, l’odio per la famiglia e il matrimonio, il reclutamento dei bambini, il fascino per la tecnica, il «cambiamento di popolazione» a cui portano e la sottomissione a poteri stranieri e lontani (cf. pp. 26-27).
Ma la partita non è persa, tanto più se abbiamo il coraggio, quella «virtù necessaria ai popoli per durare nella storia» e agli uomini «per restare in piedi» (p. 120). Specie in un contesto di disordine, propaganda, tirannia e demonizzazione della verità.