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OCCHIO ALLA TV

Dove sono gli sport minori?

Il monopolio del calcio nelle trasmissioni sportive è un dato di realtà a cui non ci si può rassegnare soltanto perché ormai è ampiamente consolidato.

Occhio alla Tv 21_02_2012

La domanda di oggi prende spunto dallo sci ma, in realtà, si può estendere a tutti gli sport cosiddetti “minori”, che trovano spazio nella programmazione generalista soltanto in occasione di Olimpiadi o Campionati mondiali ma che durante le normali stagioni sono relegate su RaiSport o sulle reti secondarie. Certo, non c’è più Alberto Tomba e nelle altre discipline sportive è difficile trovare dei campioni “di grido”, ma il monopolio del calcio nelle trasmissioni sportive è un dato di realtà a cui non ci si può rassegnare soltanto perché ormai è ampiamente consolidato.

Fino a pochi anni fa, per esempio, la “Domenica sportiva” – pure ampiamente dedicata al mondo del pallone – riusciva comunque a ritagliare qualche spazio per parlare anche di altro. Oggi le trasmissioni sportive (non soltanto in casa Rai) sono costruite intorno a un chiacchiericcio ciclico e spesso ripetitivo intorno al Campionato di calcio, con opinionisti che si improvvisano allenatori, ex giocatori che dispensano consigli gratuiti a chiunque, giornalisti d’assalto che non vedono l’ora di fomentare le polemiche per aumentare gli ascolti (e aizzare le tifoserie più esaltate).

Sarebbe anacronistico e velleitario invocare un ridimensionamento della spasmodica attenzione al mondo del calcio da parte delle reti generaliste, che devono per di più fronteggiare la concorrenza delle emittenti a pagamento dedicate al tema. Ma chiedere di ridistribuire spazi e tempi per far conoscere anche gli sport minori non è una forzatura.