Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Cecilia a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Difendere il matrimonio

Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto (Mt 19,6)

Schegge di vangelo 16_08_2024 English Español

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne”? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?». Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio». Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca». (Mt 19,3-12)

Per noi uomini contravvenire all'indissolubilità del matrimonio ha conseguenze davvero gravi. Finché la durezza del nostro cuore vorrà avere la meglio su quella che è la volontà di Dio, invece di sottometterci docilmente a ciò che è il nostro vero bene, lotteremo inutilmente contro la nostra stessa felicità e contro noi stessi, perché a risultare diviso sarà il nostro stesso cuore che Dio ha creato. Anche la convivenza senza essere sposati in chiesa è peccato grave che impedisce l'accesso ai sacramenti. Ricorda di difendere il matrimonio ogni volta che viene deriso o infangato.