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Cristiani Perseguitati
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Stato Islamico

Dieci anni fa l’Isis conquistava Mosul

Il 10 giugno del 2014 l’Isis conquistò Mosul mettendo in fuga migliaia di cristiani, gran parte dei quali non vi hanno più fatto ritorno

Ricorre quest’anno il decimo anniversario della creazione del Califfato, lo Stato Islamico imposto in Iraq e Siria dai jihadisti guidati da Abu Bakr al-Baghdadi, che in Iraq costrinse all’esodo decine di migliaia di cristiani. Il 10 giugno del 2014 l’Isis conquistò la città di Mosul e vi innalzò le sue bandiere nere. All’epoca in città le famiglie cristiane erano ancora almeno 1.200. Fuggirono quasi tutte nei villaggi vicini, soprattutto nella Piana di Ninive. Ma anche da lì dovettero andarsene poche settimane dopo. Nella notte tra il 6 e il 7 agosto furono circa 120.000 i cristiani che lasciarono la Piana di Ninive incalzati dall’avanzata dei jihadisti. Mosul divenne la capitale del Califfato che l’anno dopo controllava circa un terzo dell’Iraq e quasi metà della Siria. La città fu liberata nel 2017. Da allora sono trascorsi sette anni, ma i cristiani tornati stabilmente a Mosul sono pochi, molti sono anziani, e le famiglie sono soltanto 30-40. Ne parla con rammarico in una intervista rilasciata all’agenzia di stampa Fides monsignor Paolo Thabit Mekko, il vescovo caldeo di Alqosh. “Diverse famiglie vanno e vengono da altri posti, non rappresentano una presenza stabile e che si riesce a notare. Credo che più del 90% dei cristiani fuggiti da Mosul non pensi di farvi ritorno. Quello che hanno visto e subito ha creato un muro psicologico. Alcuni sono stati cacciati, altri si sono sentiti traditi. Non sappiamo se la situazione potrà cambiare. Adesso molti vivono a Ankawa, il distretto di Erbil abitato da cristiani, si sentono più sicuri, c’è più possibilità di lavorare. Non pensano di tornare in una città che è molto cambiata da come era quando ci vivevano. Non la riconoscerebbero”. Per secoli i cristiani sono vissuti in Iraq. Fino 20 anni fa a Mosul erano più di 100.000 ed erano ben inseriti nel tessuto sociale cittadino dominato dalla maggioranza islamica sunnita così come altre minoranze, tra cui quelle dei musulmani sciiti e degli yazidi.